Il resoconto del Mise relativo all'incontro che si è svolto al ministero per risolvere la vicenda legata alla presenza a Napoli dello stabilimento Whirlpool, a cui hanno partecipato il ministro Stefano Patuanelli, i rappresentanti degli enti locali, l'azienda, i sindacati e Invitalia, sembra un parto della diplomazia ai tempi della prima repubblica.

Nel documento, così, si dimentica di dire chiaramente la cosa più importante, cioè che Whirlpool chiuderà comunque lo stabilimento, non oltre il 31 ottobre, mentre a fine marzo si fermerà la produzione. 

Lo stabilimento Whirlpool di Napoli produce lavatrici e l'azienda, nel 2018, aveva fatto un accordo con il governo e i sindacati relativo a produzione ed incentivi. Accordo stracciato nel maggio 2019 con l'annuncio della chiusura ed il licenziamento dei 420 dipendenti che aveva portato ad una vertenza la cui ultima riunione si era svolta il 27 novembre, occasione nella quale Whirlpool si era detta possibilista sul continuare la produzione di lavatrici a Napoli.

Il Ministro Patuanelli - riporta la nota del ministero - ha sottolineato come sia “inaccettabile che l'azienda prenda decisioni in maniera unilaterale” e ha ribadito l'importanza di “proseguire il confronto all'interno di un quadro di responsabilità sociale da parte di Whirlpool”.

Il Ministro ha quindi deciso di sospendere la plenaria per incontrare, prima separatamente e poi congiuntamente, i rappresentanti di sindacati e azienda, la quale ha infine manifestato la disponibilità a mantenere le attività produttive del sito di Napoli fino al 31 ottobre.

Patuanelli ha inoltre “confermato il massimo impegno del Governo a trovare una soluzione definitiva per supportare la continuità produttiva dello stabilimento e salvaguardare i lavoratori, anche attraverso gli strumenti già messi a disposizione e tutti gli altri che potranno essere individuati”.

Nel corso del tavolo, il MiSE ha comunicato di aver dato mandato a Invitalia di avviare una analisi dettagliata dei dati certificati forniti da Whirlpool, al fine di identificare soluzioni industriali che consentano di rilanciare l'attività del sito produttivo, attraverso un percorso che possa portare nei prossimi mesi alla presentazione di un nuovo piano industriale che sia sostenibile nel lungo periodo, ma anche in grado di salvaguardare il know how e le capacità professionali presenti nel sito di Napoli.

Nel mese di febbraio verranno, inoltre, avviati incontri tra le parti in sede aziendale per il monitoraggio dell'andamento dei singoli stabilimenti Whirlpool e sull'utilizzo degli ammortizzatori sociali.


Per la Fiom, "se il governo non prende una posizione forte, la vicenda Whirlpool diventa una questione di ordine pubblico. Se cesserà la produzione di lavatrici e non sarà prospettata una soluzione concreta, a Napoli scoppierà una bomba sociale".