«Lavoro in nero e lavoro precario uccidono». Queste le parole che il Papa aveva pronunciato nell'ottobre del 2017 in occasione della "settimana sociale della Cei".

E questa è una delle molte dichiarazioni fatte da Francesco sul tema del lavoro che il sito d'informazione della Santa Sede ha raccolto e pubblicato in un video in occasione dell'odierna Giornata mondiale della giustizia sociale, voluta dall'Onu, sul tema: "Lavoratori in movimento: la ricerca della giustizia sociale".

Immagini che si accompagnano a quelle relative all'incontro con il mondo del lavoro a Cagliari, in Sardegna, a quello con gli operai dell'Ilva di Genova, dove il Papa si è fatto portavoce di chi è sfruttato.

"Il Pontefice - come ricorda Vatican News - da sempre, chiede dignità per i lavoratori, uguaglianza nella retribuzione salariale tra uomini e donne, tutela dei diritti acquisiti nel tempo."



Questo il significato della Giornata mondiale della Giustizia Sociale così come viene illustrato dalle Nazioni Unite.

"Guidata dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, dall’Agenda di Addis Abeba e dall’Accordo di Parigi sul Cambiamento Climatico, la comunità internazionale ha promesso di porre fine alla povertà entro il 2030 attraverso politiche sociali, economiche ed ambientali integrate.

Queste linee guida per un mondo migliore forniscono strumenti inestimabili ed una visione poderosa che consente di soddisfare i bisogni delle generazioni di oggi senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri.

La giustizia sociale deve essere al centro dei nostri sforzi. Con l’aumento dell’esclusione e della disuguaglianza, dobbiamo sforzarci di assicurare che tutte le persone, senza distinzione alcuna, abbiamo accesso alle giuste opportunità per migliorare le loro vite e quelle degli altri. Dobbiamo costruire delle società inclusive, promuovere un lavoro dignitoso, sostenere le piattaforme di protezione sociale, ed includere le persone ai margini della società.

In tutti i nostri sforzi, le partnership sono essenziali. Lo sviluppo sostenibile è possibile solo attraverso un coinvolgimento attivo dei governi, dei parlamenti, dei datori di lavoro, dei lavoratori, della società civile, del settore privato e di altri attori che possano favorire il cambiamento.

Dobbiamo collaborare per creare dei nuovi piani integrati per lo sviluppo sociale, ambientale ed economico basato sulla giustizia sociale e sulla promessa di un futuro migliore per tutti."