Juventus, la porta è girevole: Szczesny e Perin delusi, l’Al Nassr bussa per il polacco

Le porte alla Continassa difficilmente sono state così girevoli come nell’estate del 2024. Non solo il cambio di guida tecnica con il prossimo arrivo di Thiago Motta, ma anche una rivoluzione che interesserà diversi reparti. Non solo centrocampo e attacco, perfino la porta – dove la Juventus è stata ben coperta con Szczesny e Perin negli ultimi anni – potrebbe essere stravolta. La trattativa avanzata per Di Gregorio e il cambio di preparatore dei portieri chiesto dal nuovo allenatore, aprono scenari diversi in bianconero dove però sembra il portiere polacco l’indiziato a partire.

Proprio l’arrivo imminente di Di Gregorio per circa 18-20 milioni di euro dal Monza ha aperto a diverse riflessioni. Motta al Bologna ha spesso alternato due portieri tra i pali – Skorupski e Ravaglia -, ma l’investimento per il portiere biancorosso è talmente importante che difficilmente verrà relegato a riserva di lusso. Ruolo che in linea teorica dovrebbe spettare a uno tra Szczesny e Perin che però, a loro volta, non hanno digerito benissimo la prossima decisione di assecondare le richieste del tecnico cambiando lo storico preparatore dei portieri Filippi. Il disappunto è stato espresso pubblicamente sui social.

Ecco dunque che lo scenario in cui tra i due portieri della Juventus quello destinato a partire subito sembrava essere Perin, con Di Gregorio titolare in campionato e Szczesny in coppa, può cambiare repentinamente. L’Al Nassr ha chiesto informazioni alla Juventus per il portiere della nazionale polacca e la società bianconera si è detta disposta ad ascoltare le proposte, lasciando in mano a “Tek” la decisione finale.


Giuntoli accelera per Douglas Luiz. Rabiot può salutare

La settimana dal 10 al 16 giugno sarà quella decisiva per Thiago Motta e la Juventus. La firma è attesa a Torino e successivamente ci sarà l’annuncio dell’inizio di una nuova stimolante avventura, ma prima per il tecnico italo-brasiliano è tempo di qualche giorno di relax a Parigi con la famiglia, presente al Roland Garros per seguire le finali del torneo di tennis. Un periodo di meritato riposo dopo l’impresa di Bologna, ma utile anche per ricaricare le batterie in vista della nuova – sicuramente più stressante – panchina.

Se l’allenatore si concede un po’ di svago, la Juventus sta lavorando seguendo tanto i dettami di Motta quanto le necessità economiche del club che, per fare i grandi acquisti ipotizzati soprattutto a centrocampo dovrà sacrificare una pedina importante. Il grande sforzo riguarda la zona mediana del campo, già punto debole dell’ultima stagione di Allegri peggiorato dalle situazioni di Pogba e Fagioli, ma se il fresco convocato di Spalletti sarà a completa disposizione nella regia di Motta, chi con ogni probabilità svestirà il bianconero è Adrien Rabiot: la richiesta da 8 milioni di euro all’anno, seppure con i benefici del decreto crescita, è considerata eccessiva; il francese sarà parametro zero da luglio.

Senza Rabiot però le caselle da riempire con qualità ed esperienza aumentano. Il sogno è Koopmeiners dell’Atalanta che tramite i suoi agenti ha fatto di capire di volere vestire il bianconero anche a discapito delle offerte dall’estero per la Dea, che però ci sono e fanno lievitare il prezzo. La Juventus è disposta a inserire nell’affare diverse contropartite gradite a Gasperini – come Huijsen e Iling Jr -, ma l’accordo se si troverà non sarà semplice e veloce.

Per questo motivo Giuntoli e i suoi collaboratori stanno continuando a portare avanti strade parallele. Una di queste porta a Douglas Luiz dell’Aston Villa che, per rispettare i paletti finanziari imposti dalla Premier League deve fare cassa e potrebbe abbassare le pretese per il brasiliano, trattando anche McKennie, altro giocatore in uscita dalla Continassa. L’altro profilo è Greenwood, mentre quella di Saelemaekers al momento è un’ipotesi che eventualmente verrà coltivata in un secondo momento.

Da studiare, infine, la situazione di Milik. Il centravanti polacco salterà gli Europei per un problema al ginocchio, ma la sua permanenza in bianconero sarà da valutare durante l’estate.


Assalto a Buongiorno, addio a Osimhen: nasce il nuovo Napoli di Conte

L’incontro casuale con Buongiorno, in un ristorante di Torino nei giorni scorsi, ha messo di fronte a Conte il suo difensore preferito. Il centrale della Nazionale sarebbe contento di trasferirsi a Napoli ma, d’accordo con l’agente, vorrebbe aspettare la fine dell’Europeo e valutare eventuali altre proposte. C’è solo l’ostacolo Torino che, stando alle parole del presidente Cairo, non vuole privarsi di quello che è, a tutti gli effetti, uno degli elementi più importanti della rosa da consegnare al nuovo allenatore Vanoli.

Hermoso, centrale dell’Atletico Madrid, è visto come alternativa a Buongiorno, mentre Perez, dell’Udinese, arriverebbe a prescindere per completare il nuovo reparto arretrato a tre. Il mercato Napoli è un vero e proprio cantiere, c’è da rifondare ma senza smantellare del tutto una squadra che, solo un anno fa, era fresca campione d’Italia. Davanti ci sono da sostituire Osimhen e Simeone, in partenza. De Laurentiis è volato a Parigi per trovare l’accordo per il nigeriano con il Psg. Come riferisce il Mattino ‘Solo Nasser Al-Khelaïfi è pronto a sborsare 120 milioni di euro. Magari con la promessa di un’opzione per Kvara nell’estate 2025′. Conte lo vuole sostituire con Lukaku e, alla fine, è molto probabile che venga accontentato. Ci vuole comunque un’altra punta che possa essere un rincalzo valido, come è stato in questi anni Simeone. I nomi sono quelli di Lucca dell’Udinese e Strand Larsen del Celta Vigo.

A centrocampo, per sostituire Zielinski, si pensa a Brescianini e al neo nazionale Folorunsho, già in rosa, ma resta vivo il sogno di Conte di portare a Napoli Hojbjerg, danese del Tottenham, che l’attuale allenatore azzurro ha già avuto a disposizione quando ha guidato gli Spurs.

Assist di Chiesa, Frattesi-gol: l'Italia batte la Bosnia di misura

Luciano Spalletti questa sera potrà andare a dormire con qualche dubbio in meno. E' vero che la Bosnia non è la Turchia (soprattutto questa Bosnia versione balneare orfana dei suoi big), ma stasera a Empoli nell'ultimo test prima di volare in Germania l'Italia ha ritrovato quella pericolosità che a Bologna era totalmente mancata. Cambiando modulo i risultati cambiano e oggi - al netto della vittoria di misura - la Nazionale ha costruito tante occasioni da rete.

Al Castellani Luciano Spalletti ha testato i suoi ragazzi con un 3-4-2-1 che a questo punto è modulo con cui tra sei giorni la Nazionale dovrebbe esordire contro l'Albania: Frattesi e Chiesa alle spalle di Scamacca, Jorginho e Fagioli a impostare in mezzo al campo, Buongiorno e Calafiori in difesa insieme a Darmian con Cambiaso e soprattutto Bellanova a spingere a tutta fascia. Decisivo fino il gol di Davide Frattesi al 38'. Azione impostata da Fagioli, assist di Federico Chiesa e conclusione vincente di Davide Frattesi, bravo a inserirsi coi tempi giusti e a battere un incolpevole Piric. Al 76' sono entrati i due giocatori del Napoli: Folorunsho, al debutto in Nazionale, al posto di Frattesi e Raspadori per Chiesa.