Cronaca

Catania – La determinazione del comitato “Ridateci casa nostra”

Il fenomeno delle occupazioni abusive ha ormai assunto dimensioni notevoli in tutta Italia, con migliaia di appartamenti e spazi abitati illegittimamente, sia di proprietà pubblica, sia privata.

A Catania sarebbero un centinaio gli immobili non più nella disponibilità dei legittimi proprietari, motivo per cui da tempo si assistono sempre più a tensioni sociali e manifestazioni di protesta. Una di queste con una gradazione sempre più crescente è rappresentato dal comitato “Ridateci casa nostra!”, guidato da Giuliano Castorina, il quale si è proposto di dare vita a manifestazioni settimanali per levare alta la sua voce di protesta. Domenica 12 novembre è stato il primo momento di una lunga serie di dimostrazioni: “Anziché alle ore 18:00 arriviamo oltre le 19:00 sul posto.

Un amico venne da Caltagirone e da Adrano ed io provenuto da Acireale appositamente. Ad essi si sono uniti una decina di vicini e tanti altri affacciati ai balconi. Dissi a molti amici e parenti che ci vedremo il 26 novembre dalle ore 18:00, poiché ci saranno pure amici dalle Aci, da Malta e altri amici di famiglia dal Veneto! – ha commentato Castorina a fine manifestazione – Sono situazioni stressanti come stressarono i miei un anno fa; ma alla velocità della luce, poco dopo 10 minuti dal nostro arrivo, giunge una volante delle forze della Polizia, chiamata dagli occupanti e proprio, mentre eravamo in diretta Facebook, noi staccammo. Spiegai che non vi erano offese, né insulti; ma solo il volere casa libera e l’intimazione a pagare utenze fruite da loro. Spiegai pure che avevamo inoltrato istanza alla Questura e siamo sul suolo pubblico: infatti, non avevo varcato casa mia, né tantomeno la relativa porta condominiale.

Il Comune e la Polizia locale erano peraltro informati. Chiesi loro se mi prendevano il router, la macchinetta del caffè e vedevano chi fosse dentro casa mia, le sue condizioni nonché estranei o sconosciuti, che non erano certamente clienti! Ho espresso di verificare chi fosse sta gente e mostrai documenti vari e, parlando coi vicini, dissi che siamo stanchi tutti ed io in particolare. Ho la mia ragazza gravida che doveva recarsi in ospedale ed io stesso con un forte dolore dei denti probabilmente causati dallo stress, dovuto a loro, che creano ed hanno creato a gran parte della mia famiglia, con cui ho avuto anche dei litigi per essermi fidato di persone poi rivelatesi del tutto inaffidabili, comportando enormi spese e sacrifici, che mi conducono sul lastrico, e facendo cose imperdonabili, come il vilipendio degli anniversari di morte dei miei genitori, che li hanno aiutati economicamente con soldi, che mai torneranno mai e persino l’I.V.A. extra per la realizzazione del B&B.

Avevo già protocollato ben oltre 2 mesi fa le manifestazioni alle forze dell’ordine. Abbiamo tolto gli striscioni e non capisco perché devo fare io una protesta per fare in modo che vengano polizia o carabinieri e controllino lì (non bastano le sole denunce!). Devo fare così in modo che vedano i danni alla buca delle lettere e auto mie o chi ci sta dentro casa mia e per legge essendo adibita a B&B.

Non può stare tutta questa gente, dal nuovo fidanzato al padre tutti lì dentro, e non ci sono priorità come potrei avere io con la mia ragazza incinta; ma solo lucro senza spese o lavoratori in nero e potrebbero andare altrove e in ogni caso possono stare solo ospiti registrati per legge e la titolare di fatto e non con un atto che delega altri lavoratori in nero ad aprire e chiudere, poiché è un reato. Ebbene sì: anche oggi hanno trovato altri soggetti su soggetti terzi lì dentro, a che titolo? Ciò per me è reato; non lo è invece raccontare anonimamente la realtà senza fare nomi e stare nella pubblica via.

Non credo abbiano comprato pure la strada, dato che avanzo soldi di affitto, erogazione elettrica, fornitura telefonica, condominio, che non vedrò mai probabilmente. Non posso pagare spese per fruirne di altri prestiti. Direi che ne abbiano combinate di tutti i colori, e siamo sotto l’edificio a ricordare lo sfratto convalidato per il 27 dal giudice o la manifestazione del 26 novembre dalle ore 18:00 per ribadire via da casa. Mia madre morì, come mio padre, quest’anno con un in

farto e preoccupati per questa situazione che pensavamo si potesse risolvere. Come lo è fare quello che pare loro in casa mia: condomini esausti, come me, mi segnalano un via vai di lavoro, anche se non pagano, puzza strana e gente sicuramente non registrata, essendo omologato per 3 una camera ed usandone invece 3 a lucro. Mi raccontano i vicini nello stesso giorno anche 10 persone; quindi violazioni su violazioni e paura per i danni, che minacciavano un tempo di fare, ci portano a manifestare per riavere casa a più presto con l’attenzione di beni, che sono ostaggio dentro e di mia proprietà ed il 27 andrebbero salvaguardati e protetti dalla polizia”.

Autore Foti Rodrigo
Categoria Cronaca
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