Secondo l'ultimo bilancio ufficiale sono 207 le persone uccise e 450 quelle ferite, le vittime degli attentati che nel giorno di Pasqua hanno sconvolto lo Sri Lanka, ed in particolar modo la capitale Colombo. Era da 10 anni che non si erano registrati attentati nel Paese, cioè dalla fine della guerra con i separatisti Tamil, conclusasi nel 2009.

Questa volta, però, la causa degli attentati, tutti effettuati utilizzando materiale esplosivo, è quasi certamente di matrice religiosa, con le prime sei esplosioni che sono state segnalate quasi contemporaneamente, proprio mentre stavano iniziando i servizi religiosi per la domenica di Pasqua.

Ad essere state attaccate, e parzialmente distrutte, sono state le chiese cattoliche di San Sebastiano a Katuwapitiya e quella di Kochcikade, entrambe a Colombo, e la chiesa evangelica a Batticaloa, nella provincia orientale.

Quattro diversi attentati sono stati portati anche nei seguenti hotel della capitale: lo Shangri-La, il Kingsbury, il Cinnamon Grand e il Tropical Inn nei pressi dello zoo.

Un'ottava esplosione è poi stata registrata in un'abitazione a Colombo, in seguito ad un'azione di polizia dove tre agenti sarebbero rimasti uccisi e sette persone sarebbero state arrestate.

Nello Sri Lanka, su circa 22 milioni di persone, il 70% è di religione buddista, il 12,6% di religione indù, mentre i musulmani sono il 9,7% ed il 7,6% i cristiani. Questo, almeno, è quanto risulta dall'ultimo censimento che risale al 2012.

Secondo quanto riporta la National Christian Evangelical Alliance dello Sri Lanka (NCEASL), che rappresenta oltre 200 tra chiese e organizzazioni cristiane presenti nel Paese, nel 2018 sono stati 86 gli episodi di discriminazione religiosa registrati ufficialmente, con minacce e violenze contro i cristiani e già 26 quelli registrati nel 2019.

Responsabili di tali attacchi, di cui è stata vittima anche la comunità religiosa musulmana, sono monaci buddisti estremisti.

Il presidente dello Sri Lanka, Maithripala Sirisena, ha detto di aver costituito una speciale task force di cui fanno parte polizia e militari per indagare sulle responsabilità degli attentati, mentre il primo ministro Ranil Wickremesinghe ha imposto il coprifuoco fino alle 6 di domani mattina, aumentando le misure di sicurezza all'aeroporto internazionale di Colombo. L'accesso ai principali social network è stato bloccato.

Tra le vittime sono stati elencati almeno 35 stranieri, tra cui cittadini americani, britannici, olandesi, un cinese e un portoghese. Al momento nessun italiano sembra essere tra le vittime. In ogni caso, la Farnesina ha pubblicato il seguente numero di telefono, 00390636225, a cui rivolgersi per informazioni e segnalazioni relative a nostri connazionali presenti nello Sri Lanka.

 


Aggiornato il numero delle vittime. 

L'ultimo aggiornamento sugli attentati nello Sri Lanka durante la domenica di Pasqua vede aggravarsi il numero delle vittime, con il numero dei morti salito a 290 e quello dei feriti salito intorno ai 500. Il numero degli stranieri rimasti uccisi nell'attentato è salito a 36.

Responsabili delle esplosioni sarebbero stati singoli attentatori suicidi, escludendo però quanto accaduto all'hotel Shangri-La, dove gli attentatori sarebbero stati due.

Il coprifuoco in atto fin da ieri nello Sri Lanka è stato esteso fino alle 4 di domani.