Questo martedì ha avuto luogo una riunione lampo del Consiglio dei Ministri, durata 13 minuti, in cui il Consiglio dei Ministri ha deliberato l'avvio della procedura per la nomina di Paolo Savona a Presidente della Consob, la Commissione nazionale per le società e la Borsa. Nomina che dovrà essere approvata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Da ministro per gli Affari europei, carica rivelatasi quanto mai inutile e creata ad hoc pur di includerlo comunque all'interno dell'attuale governo e che sarà ricoperta ad interim dal premier Conte, Paolo Savona va così a presiedere la società che controlla il mercato azionario in Italia. La carica, che dura 7 anni, era rimasta vacante dopo le dimissioni dello scorso settembre di Mario Nava.

Da capire il perché della nomina di un 82enne ad un incarico settennale, e come considerarla viste le attuali tensioni all'interno del Governo. Ufficialmente, 5 Stelle e Lega hanno detto di averla condivisa.

Perplessità al riguardo sono però state elencate dal Partito Democratico. A parte l'età avanzata, a far definire Savona incompatibile nel ruolo di presidente della Consob, sono due normative che, a detta del Pd, sarebbero state ignorate dal Governo.

La prima è relativa alla legge Madia, che prevede, infatti, che chi sia in pensione non possa ricoprire incarichi "dirigenziali o direttivi", se non a titolo gratuito e comunque al massimo per un solo anno. Per la maggioranza, però, tale direttiva non sarebbe applicabile in questo caso, poiché la Consob non sarebbe da considerare un organismo statale, ma un'Authority indipendente.

Inoltre, Savona, fino a maggio 2018, è stato presidente del fondo Euklid e secondo la legge 39 del 2013 (Frattini) è incompatibile con la nomina attuale, perché non sono passati i due anni richiesti per consentire a chi abbia svolto attività professionali retribuite da un soggetto vigilato di assumere la guida della Consob. In questo caso, la maggioranza non ha replicato all'evidenza.