Maggio 2017 vede il numero degli occupati calare dello 0,2% rispetto ad aprile con -51 mila unità, riportando il dato ad un livello leggermente superiore rispetto a quello di marzo, dopo che in Aprile si era registra un netto incremento.
Il calo dell'occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Diminuisce il numero di lavoratori indipendenti e dipendenti permanenti mentre aumentano i dipendenti a termine.
Nel trimestre marzo-maggio, gli occupati sono in aumento rispetto al trimestre precedente con il +0,3%, pari a +65 mila unità. Aumento dovuto all'incremento dei lavoratori dipendenti, sia permanenti sia a termine.
Dopo il forte calo registrato ad aprile, la stima delle persone in cerca di occupazione a maggio cresce dell'1,5% (+44 mila). Come per gli occupati l'aumento interessa i soli uomini ed è distribuito tra tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Il tasso di disoccupazione sale all'11,3% (+0,2 punti percentuali) e quello giovanile al 37,0% (+1,8 punti).
La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a maggio rimane invariata rispetto ad aprile, con un calo tra gli uomini e un aumento tra le donne. L'inattività risulta in calo tra i 25-34enni, in crescita tra gli ultracinquantenni mentre rimane stabile nelle restanti classi di età. Il tasso di inattività è pari al 34,8%, invariato rispetto ad aprile.
Nel trimestre marzo-maggio il calo dei disoccupati è pari al -3,0%, corrispondente a-90 mila, mentre l'aumento degli inattivi è del +0,1%, +16 mila.
Sui 12 mesi, il confronto con maggio 2016 dà come risultato un aumento del numero di occupati del +0,6%, corrispondente a +141 mila unità. La crescita, ditribuita ugualmente per genere, riguarda i lavoratori dipendenti (+313 mila, di cui +199 mila a termine e +114 mila permanenti), mentre calano gli indipendenti (-172 mila). A crescere sono gli occupati ultracinquantenni (+407 mila) a fronte di un calo nelle altre classi di età. Nello stesso periodo diminuiscono i disoccupati (-1,8%, -55 mila) e gli inattivi (-0,9%, -129 mila).
Al netto dell'effetto della componente demografica, su base annua cresce l'incidenza degli occupati sulla popolazione tra gli ultratrentacinquenni mentre continua a calare tra i 15-34enni.