"A Franceee!!! A Franceee... ma'n t'avevo detto che 'r boccione 'o dovevi da riempi'? Mannaggia a te... To'o sei scolato tutto. Arifai er giro che ce lo dovemo porta' a Roma... de prescia. Sbrigade. Anvedi questo... vai a fa' ministro tu cognado... così m'emparo. Allora... che dovevo di'? Ah, sì..."

"Il vino è stato cantato nella letteratura e nelle poesie, è stato dipinto nella nostra pittura. C’è una storia del vino, c’è una geografia del vino, c’è una letteratura del vino, c’è un’architettura del vino e una filosofia del vino. Il vino è un pezzo fondamentale della nostra identità e della nostra cultura, e questo governo è particolarmente impegnato a difendere l’identità e la cultura e le eccellenze. ...Considero molto affascinante la scelta dei ministri Lollobrigida e Sangiuliano di portare al Vinitaly per la prima volta due opere di valore mondiale legate al tema del vino che sono il Bacco di Caravaggio e Il Bacco fanciullo di Guido Reni. Non solo perché noi vogliamo una cultura che veramente sia fruibile, ma soprattutto per ricordare che il vino per noi non è solo un fatto economico ma soprattutto un fatto identitario e un fatto culturale. ...Complimenti a questi ragazzi, cui veniva detto che con l’istituto tecnico avrebbero avuto meno opportunità, e invece qui c’è una capacità di sbocco spesso molto più ampia. Ma anche perchè come la vedo io questo è il liceo, nulla è più profondamente legato alla nostra cultura che quello che questi ragazzi studiano. Per questo ragioniamo sul liceo del Made in Italy, il legame tra cultura e identità, che è quello che di più prezioso abbiamo. Dobbiamo all’agroalimentare e al vino un pezzo fondamentale della nostra economia, e funziona se siamo capaci di mettere insieme una tradizione antica di secoli di innovazione e modernità. Lo possono fare solo i giovani. Per questo investiamo sula decontribuzione per chi assume giovani, per le imprese composte da giovani che nascono, per inseguire nella politica agricola comune un capitolo specifico per i giovani. Tutto quello che serve alla continuità di un settore fondamentale".

Questo l'allucinante intervento di sua eccellenza il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, lunedì mattina a Vinitaly, in cui ci informa di aver trasferito dagli Uffizi uno dei quadri più famosi del Caravaggio per la sua attinenza con una manifestazione in cui si commercializzano vini "per far percepire quanto sia radicato il vino nella storia e nella cultura italiana e mondiale, un elemento utile per raccontarla e garantire ai nostri prodotti agroalimentari, attraverso i nostri beni culturali, di entrare nei mercati attraverso strade alternative", secondo quanto dichiarato dal cognato ministro di Giorgia Meloni, Francesco Lollobrigida.

Sembra una barzelletta, ma è tutto tragicamente vero... come il fatto che questa gente governi 60 milioni di persone! 

Per farlo, però, è necessario che certe cose non si sappiano oppure che vengano edulcorate o, ancor meglio, stravolte. Per tale motivo è necessario l'aver fatto ricorso ad un portavoce ufficiale che sia conosciuto e che abbia buoni rapporti con i colleghi della stampa, in modo che certe cose non vengano pubblicate o che lo siano in una certa maniera.

Per questo la sora Giorgia ha nominato portavoce ufficiale di Palazzo Chigi l'ex direttore dell'Agi (ultimo incarico ricoperto) Mario Sechi ,con uno stipendio da 180mila euro l'anno, il più alto di sempre. 

Ma non è un problema, visto che i soldi per pagarlo li ha trovati risparmiando sul reddito di cittadinanza, togliendo qualche centinaio di euro a degli scansafatiche occupabili che si rifiutano persino di andare nei campi a raccoglier pomodori pur di rimanere incollati su di un divano.