Matteo Renzi: «Si lamentano tutti... questa campagna elettorale fa schifo. Oggi mi sono preso 20 minuti. E anziché parlare di rimborsopoli o di flat tax ho parlato di futuro. E di figli. A Firenze. Sono qui per dirvi che il futuro sarà di chi ha coraggio, non di chi ha paura.»

Quali sono stati i punti di questo "storico" discorso?


«A chi non ha ancora 18 anni dico che se stiamo combattendo è per loro, per un'idea di futuro che non sia disintegrato da chi scommette sulla paura. ... Non vogliamo che in Italia vincano i professionisti della paura.»

Chi siano questi professionisti della paura è facile intuirlo: chiunque non applauda Renzi e ciò che dice. È vero. In Italia la destra cerca di individuare nei migranti il nemico, l'ulteriore aggravante per lo stato di salute - alquanto incerto - del Paese. Ma oltre a questa paura vi è quella per il futuro, quella della mancanza di garanzie, di tutele, di un minimo di certezze che una volta l'Italia riusciva ad offrire e adesso non più. E quali sarebbero le ricette di Renzi per il futuro? Forse l'aver precarizzato il lavoro e tolto diritti ai lavoratori è un motivo di speranza per il futuro? Oppure chiedere all'Europa di estendere ancora di più la sua "tutela" sulla nostra economia può essere un incentivo per sperare nel futuro? Sono 4 anni che Renzi dice che è necessario cambiare le regole dell'Unione. Che non funzionino lo dimostra - è il caso più recente - la vicenda Embraco. In quattro anni non ha fatto nulla! In compenso, viene a dirci che c'è bisogno di più Europa... e questo dovrebbe cautelarci sul futuro?


«Per fermarci si sono inventati di tutto. Il più grande scandalo si chiama Consip. Sarà chiaro nelle prossime settimane e nei prossimi mesi cosa ha significato questo scandalo.»

Per il presunto vittimismo di Renzi, l'inchiesta Consip dovrebbe essere la famosa prova provata, la pistola fumante, che lui è vittima di un complotto. Non è ben chiaro chi siano gli artefici, ma anche se si trattiene a stento per non essere messo sullo stesso piano di Berlusconi, per Renzi sono soprattutto i magistrati o alcuni di loro. Si spera che gli avversari politici, stavolta non siano tirati in ballo, visto che non solo loro ad avviare inchieste e a fare indagini.
Ma lo scandalo a cui Renzi fa riferimento riguarda anche, se non soprattutto, una fuga di notizie relative ad un'indagine in corso che coinvolge, ed è un dato di fatto, politici del Pd a lui vicini, a partire dal ministro Lotti. E questa per Renzi sarebbe un'invenzione?


«Quelli che scelgono la strada dell'antipolitica non hanno niente da dire al Paese. Se si sceglie la strada dell'antipolitica è finito il Paese.»

Secondo Wikipedia, "nel senso più comune, il termine antipolitica definisce l'atteggiamento di coloro che si oppongono alla politica giudicandola pratica di potere e, quindi, ai partiti e agli esponenti politici ritenendoli, nell'immaginario collettivo, dediti a interessi personali e non al bene comune. Per assonanza con il termine antipolitica, in senso negativo-dispregiativo, si può intendere anche direttamente proprio questo tipo di pseudo-politica che si contrappone alla politica propriamente detta, dedita invece alla salvaguardia dell'interesse collettivo."
A voi stabilire che cosa intenda Renzi con antipolitica. Quel che è certo è che finora, appellandosi al "nuovismo" e alla "rottamazione", facendo un uso smodato della menzogna come base delle sue promesse, Renzi ha perseguito unicamente la ricerca della propria affermazione personale e del potere ad essa collegato. L'interesse collettivo è stato salvaguardato, finora, dalla necessità clientelare di assicurarsi il voto in funzione di una scadenza elettorale. Ne fanno testimonianza gli 80 euro alle europee 2014 ed il contratto degli statali, sbloccato realmente, solo poche settimane fa prima delle attuali politiche.


«I risultati di questi quattro anni di governo non ce li toglie nessuno, nessuna ideologia cancellerà i nostri risultati... ma ora basta pensare al passato, guardiamo al futuro.»

Tra i risultati ottenuti dal Pd di Renzi, vi è la cancellazione dei nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato, la cancellazione dell'articolo 18, una legge elettorale bocciata dalla Consulta, una riforma costituzionale bocciata da un referendum, una riforma della Rai che adesso è diventata una televisione alle dipendenze della maggioranza di governo come avviene negli Stati autoritari, una legge sulle unioni civili quasi certamente anticostituzionale, una nuova legge elettorale che definirla truffaldina e confusionaria è dir poco.
Ma dobbiamo anche ringraziare Renzi per aver abbassato di qualche decimale di punto le tasse, anche se tali diminuzioni sono state compensate da aumenti e nuove imposte diluite su voci sparse, di scarso impatto mediatico e difficilmente verificabili?
Oppure per aver gettato al vento 20 miliardi di decontribuzioni per far modificare i contratti di lavoro da tempo determinato a tempo permanente, per far credere alla gente che, grazie a lui, le aziende avessero iniziato ad assumere con contratti stabili?