Blogmeter è un'azienda nata per monitorare, analizzare e gestire conversazioni ed interazioni sui social media. Alla vigilia del 4 dicembre, Blogmeter ha pubblicato l'esito delle proprie ricerche sulla preferenza di voto per il referendum costituzionale da parte degli italiani che frequentano i social.

Nel periodo che va dal 24 settembre al 1 dicembre, Blogmeter ha analizzato 4 milioni di messaggi che avevano per tema il referendum. Questi messaggi sono stati lasciati da più di 800.000 utenti ed hanno generato oltre 25 milioni di interazioni  sui social media (conteggiate tra like, retweet, commenti, visualizzazioni...) e 335 milioni di visualizzazioni uniche.

L'incremento delle interazioni nell'ultimo mese è stato di una volta e mezzo rispetto ad ottobre, certificando così l'aumento di interesse sul tema referendum.

Oltre la metà dei messaggi è stata inviata su Twitter, mentre il 36% su Facebook. La percentuale rimanenente è da suddividere tra i siti di notizie ed altre piattaforme.

Per quanto riguarda le interazioni, invece, per i tre quarti sono state generate su facebook, per l'11% su twitter, per il 9% su YouTube e per il restante 5% su Instagram.

Per quanto riguarda le preferenze espresse dagli utenti nei loro messaggi, Blogmeter dichiara che il 60% degli utenti che parla del referendum ha pubblicato commenti a favore del NO, mentre solo il 40% lo ha fatto per il SÌ.

I concetti più ricorrenti nei messaggi di coloro che sono contro la riforma riguardano l’occasione di mandare a casa il governo Renzi e la questione dell’immunità parlamentare per i consiglieri regionali. Gli hashtag e i termini più citati sono stati: #iovotono, votare e renzi.

I favorevoli alla riforma, invece, concentrano l’attenzione sulla riduzione dei costi della politica e sui benefici derivanti dall’abolizione del bicameralismo paritario. Gli hashtag e i termini più usati sono stati #bastunsi, votare e vincere.

L'andamento dell'ultimo periodo, però è diverso, come sostiene Vincenzo Cosenza, senior strategist di Blogmeter: «Se si guarda l’evoluzione nel tempo, si nota come negli ultimi giorni i sostenitori del SÌ in rete siano cresciuti. Siamo passati da un divario tra gli autori unici per il NO e quelli per il SÌ del 37% a inizio ottobre fino ad un 10% negli ultimi quattro giorni.»