"Radici, Identità, appartenenza. Una splendida giornata ad Anguillara Veneta, per accogliere il Presidente del Brasile Jair Messias Bolsonaro, qui dove i suoi antenati ebbero i natali. Di profondo significato, vedere il Presidente Bolsonaro, sventolare fiero, il Leone di San Marco!"

Commosse le parole con cui l'ex ministro senza portafoglio per la famiglia e le disabilità del governo gialloverde, il senatore leghista Lorenzo Fontana, ha salutato la visita odierna del presidente del Brasile Bolsonaro ad Anguillara Veneta, comune del polesine da cui proveniva il bisnonno paterno, Vittorio. Da parte di madre, le origini di Bolsonaro sono lucchesi!

Il comune di Anguillara, la cui amministrazione è affidata alla destra sovranista, ha pensato bene di celebrare l'evento assegnando la cittadinanza onoraria al presidente del Brasile, con tanto di pranzo e parenti...

Non sono mancate però polemiche e proteste da una parte della comunità locale, tanto che l'amministrazione comunale ha dovuto organizzare l'evento non in Comune, ma in una villa nei paraggi pagando organizzazione e pranzo privatamente, non addossandone i costi all'Amministrazione.

Che Bolsonaro pensi di visitare i luoghi da dove provenivano i suoi antenati da parte di padre è più che legittimo, che un Comune lo esalti, appare meno comprensibile, visto che Bolsonaro ha dato ampie dimostrazioni di essere razzista, omofobo, di aver contribuito alla distruzione della foresta amazzonica e dei suoi abitanti e, per ultimo, di aver gestito la pandemia in maniera tanto disastrosa da essere stato accusato dal Senato del suo Paese di crimini contro l'umanità per i 600mila morti con Covid (ufficiali) registrati in Brasile.

Evidentemente, quelle che per il resto del mondo sono colpe, anche gravi, per i componenti dell'amministrazione comunale di Anguillara sono meriti da premiare!

Persino la diocesi di Padova, di cui Anguillara fa parte, ha espresso il proprio disappunto per la scelta di concedere la cittadinanza straordinaria a Bolsonaro:

"Il legame tra la terra veneta e, nello specifico padovana, con il Brasile è molto forte per la grande storia migratoria, per le relazioni mantenute con gli oriundi, e per la presenza missionaria diocesana e di diverse famiglie religiose che vivono il loro servizio in quel paese. Non possiamo dimenticare, in particolare, le testimonianze pagate con il sangue del comboniano padre Ezechiele Ramin e del fidei donum don Ruggero Ruvoletto, e neppure la sintonia e l’amicizia personale ed ecclesiale con i vescovi del Brasile che proprio in questi mesi stanno denunciando a gran voce violenze, soprusi, strumentalizzazioni della religione, devastazione ambientali e «l’aggravarsi di una grave crisi sanitaria, economica, etica, sociale e politica, intensificata dalla pandemia».Le notizie di questi giorni accendono ulteriormente i riflettori sulla gestione dell’emergenza Covid, in un paese che ha registrato oltre 600mila morti per la pandemia.A fronte di tutto questo la Chiesa di Padova, facendosi portavoce di un sentire diffuso e in forza del legame che unisce il Brasile con la nostra terra, coglie l’occasione del possibile passaggio ad Anguillara Veneta del presidente Bolsonaro, per chiedergli accoratamente di farsi promotore di politiche rispettose della giustizia, della salute, dell’ambiente, soprattutto per sostenere i poveri.Non si nasconde che il conferimento della cittadinanza onoraria ci ha creato forte imbarazzo, stretti tra il rispetto per la principale carica del caro paese brasiliano e le tante e forti voci di sofferenza che sempre più ci raggiungono, e non possiamo trascurare, gridate da amici, fratelli e sorelle".

Evidentemente, il "cameratismo" sovranista va al di là di convenienza e ragionevolezza, senza voler disturbare etica e morale che per certa gente non sono temi che, tecnicamente, possano essere tirati in ballo, perché incomprensibili.