C'è anche Napoli tra le città coinvolte da una maxi inchiesta della procura di Pavia sul caporalato.
Da questa mattina la guardia della città lombarda sta eseguendo 12 arresti per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, all'intermediazione illecita di manodopera e allo sfruttamento del lavoro approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori.
Le indagini hanno consentito di portare alla luce un sistema che sarebbe stato basato su una molteplicità di cooperative (oltre 40 quelle emerse nel corso delle indagini svolte nell'area logistica di Stradella) che pur essendo rappresentate da persone diverse, nella realtà erano riconducibili secondo gli investigatori al «dominus» dell'organizzazione che, avvalendosi di collaboratori, stabiliva quali persone potevano lavorare, quali dovevano essere allontanate, quali dovevano essere impiegate in turni e incarichi particolarmente gravosi così da farle rinunciare al lavoro.
È stata accertata una evasione di imposta sul valore aggiunto per 5.8 milioni di euro e un omesso versamento di contributi previdenziali a favore dei dipendenti per 9.2 milioni di euro.
Oltre agli arresti, il gip di Pavia ha disposto il sequestro di beni mobili e immobili per oltre 14 milioni di euro che verranno eseguiti con la collaborazione dei reparti territorialmente competenti dei comandi provinciali delle Fiamme Gialle di Milano, Torino, Bergamo, Brescia, Lodi, Pescara, Aosta, Genova, Catanzaro, Latina, Palermo, Roma e Napoli.