Alfredo Cospito è in sciopero della fame dal 20 ottobre. Motivo della sua protesta, il regime del 41 bis al quale è sottoposto da mesi nel carcere di Sassari.


Credo sia corretto, come Protestante, valutare la situazione di questa persona alla luce delle Scritture e in particolare citerei Matteo 18:21-22:

"Allora Pietro si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte perdonerò mio fratello se pecca contro di me?  Fino a sette volte?»  E Gesù a lui: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.» 

e, sempre Matteo 6:14-15:

"Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi;  ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe." 

Perdonare qualcuno a volte può sembrare una cosa impossibile da fare. In alcuni casi è un processo che richiede veramente del tempo. Ma, la Bibbia è chiarissima sulla sua necessità.

Con questo, non desidero affatto contestare la Giustizia secolare, e questo in conformità  allo stesso Gesù, il quale riteneva di dare  a Cesare quel che è di Cesare e via discorrendo. Il tema diviene, a mio parere, etico. Se il fratello o la sorella in Cristo hanno sbagliato devono redimersi certamente con una pena comminata "laicamente" dalla Società civile ma attenzione che non assuma la caratteristica o il peso di una sorta di vendicativo esempio per tutti.

In cosa consiste l’art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario?

In modo molto semplice risulta essere una norma in grado di consentire, su iniziativa del Ministero della giustizia,  la sospensione del normale trattamento penitenziario.

"I detenuti sono obbligatoriamente posti in cella singola, hanno a disposizione 2 ore al giorno di socialità in gruppi da massimo 4 persone e possono usufruire di 1 solo colloquio al mese, videosorvegliato, della durata di 1 ora, con vetro divisorio".Il procedimento, assunto, a norma di legge, è pensato per impedire “i collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva” e ha la durata di 4 anni, periodo prorogabile per la stessa durata, rendendolo, potenzialmente, permanente.

Il 7 maggio 2012 Cospito e il suo complice, Nicola Gai, si recarono di fronte alla casa di Roberto Adinolfi, dirigente di Ansaldo Nucleare e gli spararono alle gambe, fratturandogli il ginocchio. Una lettera inviata al Corriere della Sera rivendicò l'attentato per conto del Nucleo Olga della Federazione anarchica informale.

Nelle prime ore del mattino del 14 settembre 2012 Cospito fu arrestato a Torino insieme a Gai mentre si preparavano a lasciare il Paese. Cospito è stato condannato a dieci anni e otto mesi, mentre Nicola Gai ha finito di scontare la sua pena nel 2020.

Mentre scontava la pena, Cospito è stato accusato, insieme alla compagna Anna Beniamino, dell'attentato del 2006 alla scuola allievi carabinieri di Fossano. La Corte di cassazione ha stabilito che il delitto aveva motivazioni terroristiche e Cospito è stato condannato all'ergastolo ostativo. Detto attentato, ricordiamolo per chi non avesse memoria dell'episodio, aveva provocato danni alle strutture, ma non alle persone.

L’accusa, così come riformulata dalla Corte di cassazione,  ha ordinato un nuovo processo di appello dopo la precedente condanna a 20 anni , tramutando l'accusa in “strage contro la sicurezza dello stato”, reato che prevede l’ergastolo ostativo, impedendo al detenuto di usufruire dei benefici penitenziari, a meno che non decida di collaborare con la giustizia o, secondo la recente riformulazione del DL 162 del 31/10/2022, non fornisca:

“idonei elementi di prova contraria” alla “sussistenza di collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva o con il contesto nel quale il reato è stato commesso, ovvero del pericolo di ripristino di tali collegamenti”. 

Il 20 ottobre 2022 Cospito ha iniziato uno sciopero della fame contro le condizioni carcerarie, dimagrendo di 35 kg alla fine dell'anno e a detta dei medici,  sta rischiando la vita.