Politica

I rimborsi mancati di alcuni parlamentari? Una bella pubblicità per i 5 Stelle

Immaginate un po' Matteo Renzi che, dalla soddisfazione, riesce a gonfiarsi ancora di più di quanto già gonfio non sia di normale. E che dire dei suoi "dentini" che, adesso, addirittura sporgono ancora di più dalla bocca spalancata per urlare la sua incontenibile gioia, mentre pone il seguente quesito al Movimento 5 Stelle:

«Queste persone che le Iene hanno scoperto a truffare e a dire bugie (e che Luigi Di Maio ha candidato in posizione sicura) vi rappresentano o no?
Se uno vota Cinque Stelle a Pesaro vota Cecconi e manda Cecconi in Parlamento. Idem per gli altri: Cecconi è il protagonista di questa figuraccia cosmica, ma anche gli altri non scherzano.
In nome dell'onestà, può il Movimento Cinque Stelle fare l'elenco dei collegi in cui ha candidato persone impresentabili? Non dico chiedere scusa, ma almeno dare un elenco.
Perché stavolta gli impresentabili sono quasi tutti della lista Cinque Stelle, amici. Come cambia il mondo, eh?»

Un ex militante del Movimento ha denunciato in un'inchiesta mandata in onda dalla trasmissione Le Iene che ci sarebbero deputati e senatori che non avrebbero effettuato i rimborsi dei soldi ricevuti "in eccesso" per ricoprire gli incarichi parlamentari e regionali. Il Movimeno 5 Stelle ha stabilito un compenso minimo per le attività svolte dai propri rappresentanti all'interno delle istituzioni. Lo stipendio ricevuto, che non può essere rifiutato e restituito a Camera, Senato o Regioni, viene versato in un unico conto e viene restituito alla comunità in forme diverse.

L'importo attuale dei soldi versati, disponibile sul sito tirendiconto.it, è di circa 38 milioni di euro. I soldi vengono utilizzati per iniziative legate allo sviluppo di piccole imprese o a donazioni per finalità di sostegno a enti non profit.

Secondo l'accusatore, alcuni parlamentari - Andrea Cecconi e Carlo Martelli sono stati tra i primi ad essere accusati - avrebbero prima effettuato i bonifici dei soldi in più del loro stipendio, poi avrebbero annullato il precedente bonifico dopo 24 ore. Ma sarebbero molti più dei due sopra citati, secondo chi accusa, coloro che avrebbero fatto ricorso a quel semplice "trucco" per non restituire i soldi alla comunità, tanto che la cifra non versata si aggirerebbe intorno al milione di euro.

Scandalo? Dipende dai punti di vista. Per un partito come il Pd che fa ricorso a clientele e trucchi per accaparrarsi voti per "vincere" - oltre a spendere i soldi che non ha tanto da far chiudere bottega alla struttura del partito e mandarne a casa i dipendenti, dopo che Renzi ne aveva prosciugato le casse per supportare la campagna pro referendum costituzionale - la vicenda è una "truffa", l'ammanco una "voragine" e i candidati in lista "scrocconi, truffatori e massoni" [detto da Renzi, secondo quanto riporta Democratica, ndr].

Ma a pensarci bene, è solo un favore che viene fatto al Movimento per ripulirlo da eventuali mele marce. Infatti, nessuno di coloro che istericamente gridano alla disonestà nega che i 5 Stelle abbiano raccolto fondi che hanno utilizzato per attività concrete. Quindi, l'iniziativa esiste. Se qualcuno non è stato corretto nel fare quello che ha promesso, è chiaro che ha mentito al Movimento, ai suoi sostenitori e a chi lo ha eletto. La denuncia, pertanto, non può che considerarsi un favore.

Lo spiega lo stesso Di Maio: «Quelle persone come Cecconi e Martelli le ho già messe fuori, per gli altri stiamo facendo tutte le verifiche che servono, ma siamo orgogliosi di quello che è il Movimento. Non sarà qualche mela marcia ad inficiare questa iniziativa che facciamo solo noi e, come sanno gli italiani, da noi le mele marce si puniscono sempre.

La notizia in un paese normale è che il Movimento 5 Stelle ha restituito 23 milioni e 100mila euro di stipendi [solo in relazione ai soldi dei parlamentari, ndr] e questo è certificato da tutti quanti e ci sono 7mila imprese in Italia che lo testimoniano, perché quei soldi hanno fatto partire 7mila imprese e 14mila posti di lavoro.»

Eppure, non dovrebbe essere tanto difficile da comprendere! Oltretutto, la grancassa messa in atto dal Pd sulla vicenda non fa altro che fare pubblicità al Movimento 5 Stelle, facendo conoscere un'iniziativa, quella di restituire concretamente i soldi agli italiani, a coloro che ancora non ne avevano mai sentito parlare!

Autore Vittorio Barnetti
Categoria Politica
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