L'udienza odierna, durata solo sette minuti, sul caso Assange ha visto il Senior District Judge, Paul Goldspring, dar seguito all'estradizione negli Stati Uniti del fondatore di WikiLeaks. Una decisione formale e scontata che dà seguito a quella decisione del mese scorso della Corte suprema che aveva rigettato l'appello di Assange.

A seguito di ciò, Goldspring ha informato il legale di Assange, Mark Summers, che sul caso spetterà al Segretario di Stato per gli affari interni, Priti Patel, la decisione finale: sarà lei a dire se estradare o meno Assange negli Stati Uniti.
 
E a lei Summers presenterà nuovi documenti in merito alla condanna e ai pericoli a cui Assange andrebbe incontro nel caso venisse trasferito negli Usa.

Comunque, gli avvocati di Assange potrebbero appellarsi all'estradizione del loro assistito impugnando altre pregiudiziali sollevate in primo grado, già rigettate in precedenza, che ancora non sono state però oggetto di ricorso.

Assange ha assistito all'udienza in remoto dalla prigione di Belmarsh, dove è stato sposato il mese scorso.

L'ex leader del partito laburista, Jeremy Corbyn, presente all'udienza ha detto di sperare in una decisione favorevole da parte di Patel, per quanto fatto da Assange nel difendere la libertà di parola, il giornalismo e la democrazia:

"Non ha fatto altro che raccontare al mondo la pianificazione militare, le politiche militari e gli orrori delle guerre in Afghanistan e in Iraq e penso che meriti di essere ringraziato".