I 5 Stelle hanno trovato indispensabile pubblicare sul loro "blog" una smentita ad un'eventuale frattura tra Grillo e Di Maio ipotizzata dalla stampa, con un post enfaticamente titolato "Un MoVimento di persone che si vogliono bene con un sogno per il Paese".

"Oggi si sono inventati frattura tra noi due che non c'è e non c'è mai stata. Comprendiamo che per i giornalisti italiani sia difficile pensare che tra noi due, in tanti anni, non ci siano mai stati attriti o discussioni, quindi - se vogliono - ogni tanto fingeremo di non sopportarci a vicenda. Insceneremo un litigio e gli manderemo il video."

Quanto sopra riportato è stato scritto nell'articolo a firma Grillo e Di Maio in seguito alle "supposizioni" di molti giornalisti che si occupano di politica, dopo le dichiarazioni rilasciate ieri da Beppe Grillo dopo aver depositato al Viminale il simbolo del movimento che sarà presente sulle schede elettorali delle prossime politiche.

Che cosa aveva detto Grillo? Che allearsi con altri partiti per formare un governo era per i 5 Stelle tanto innaturale quanto un panda che si nutrisse di carne. Una dichiarazione che, chiunque dotato di un minimo di intelligenza e di logica, non ha potuto non classificare come in contraddizione con quanto più volte dichiarato fino a ieri da Luigi Di Maio.

E cioè che i 5 Stelle, nel caso fossero chiamati a formare un governo non avendo la maggioranza dei seggi in Parlamento, avrebbero chiesto alle altre forze politiche di far partire comunque la legislatura e di trovare di volta in volta degli accordi in aula. In pratica, lo stesso governo di "minoranza" che gli stessi 5 Stelle avevano rifiutato - con disprezzo - a Bersani nel 2013.

La contraddizione tra la posizione di Grillo e quella di Di Maio è oggettivamente evidente. Come è stata spiegata nel post di sabato mattina?

"Abbiamo un unico programma, presentato ieri assieme al simbolo, e un unico candidato premier. Come sempre abbiamo detto, la sera delle elezioni, se non dovessimo aver raggiunto la maggioranza assoluta, faremo un appello pubblico a tutti i gruppi e chiederemo di dare un Governo a questo Paese sui temi. No spartizioni di poltrone o di potere, ma soluzioni concrete ai problemi del Paese."

Quindi Grillo, che ricordiamo ha firmato con Di Maio il post, si è rimangiato le parole che aveva detto appena 24 ore fa, quando aveva definito innaturale per i 5 Stelle allearsi con gli altri partiti!

È evidente che per i 5 Stelle sia sempre più indispensabile la necessità di tenere a bada il loro "garante" Beppe Grillo impedendogli di aprir bocca fino al 4 marzo, se vogliono avere una possibilità di successo alle prossime politiche.

Infatti, i maggiori problemi relativi all'attività dei parlamentari 5 Stelle nel corso della precedente legislatura sono stati causati dalle prese di posizione di Grillo, mai coerenti e spesso contraddittorie, da lui stesso motivate anche per allargare il consenso al proprio Movimento. Non è un caso che l'andamento positivo per i 5 Stelle nei sondaggi d'opinione sulle preferenze di voto degli italiani hanno corrisposto a prolungati periodi di silenzio da parte di Grillo.