La crisi degli abusi sta danneggiando la credibilità della Chiesa cattolica «anche a livello politico e diplomatico»: lo ha affermato lo storico della Chiesa Hubert Wolf, 64 anni, noto storico della Chiesa cattolica che insegna all'Università di Münster ed è sacerdote della diocesi di Rottenburg-Stoccarda.
Divulga la notizia pubblica da Adista il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati che rinnova ai vertici vaticani la richiesta di essere riammessi al ministero sacerdotale attivo.
Hubert Wolf nel 2019 ha ricevuto il dottorato onorario dall’Università di Berna e attualmente sta svolgendo ricerche su Pio XII e la Shoah. In un'intervista al portale di informazione religiosa svizzero kath.ch (29/12) riguardante in particolare l'azione di papa Francesco nel contesto dei conflitti in Ucraina e in Palesrina e Israele, Wolf ha anche detto che «in linea di principio, il papa ha un grande capitale morale. Tuttavia, la credibilità morale della Chiesa ha sofferto molto a causa della crisi degli abusi, che non è stata ancora affrontata in modo credibile nemmeno a Roma. Si tratta di una grave lacuna, anche a livello politico e diplomatico, dove la credibilità è fondamentale». Per riconquistare credibilità e capitale morale, la storia degli abusi deve essere affrontata in modo trasparente, il che comporta che tutti coloro, compresi vescovi e cardinali, che erano a conoscenza degli abusi e non hanno agito devono dimettersi, sostiene lo storico. «Il successo della proclamazione della fede e della mediazione della pace si basa sulla credibilità. E un papa e la sua chiesa possono dire qualcosa di convincente sulle questioni scottanti del mondo – dalla guerra all’ambiente – solo se sono credibili. Senza credibilità non funziona».