Armando Siri out. E' deciso. il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, invierà la proposta di revoca dell'incarico di sottosegretario a Sergio Mattarella, l'unico in qualità di presidente della Repubblica ad avere l'autorità di nominare e revocare ministri e sottosegretari. La notizia è che non c'è stata nessuna votazione.

Ad aprire gli interventi in CdM è stato Conte che ha illustrato la sua proposta di revoca elencando i motivi, soprattutto di opportunità, che lo hanno spinto a prendere questa decisione.

E', poi, intervenuta, Giulia Bongiorno, ministro per la Pubblica Amministrazione, ma soprattutto avvocato, che ha illustrato la posizione della Lega, naturalmente contraria alla revoca. Ha fatto seguito una teoria di interventi da parte di vari ministri M5S e Lega, compresi i due vice-premier Di Maio e Salvini.

Che sia stata "una discussione civile e pacata", come ha fatto sapere la Lega, è alquanto improbabile. Di Maio ha tenuto a precisare che la revoca non implica la colpevolezza di Siri, ma in presenza di mafia e corruzione si è tenuti ad agire tempestivamente. Si andrà, comunque, avanti con il Governo, ha precisato il leader 5Stelle, perché molte le cose da fare, compresa flat tax (un'apertura conciliante?) e salario minimo.