Raid israeliano su Rafah e Gaza City. Almeno 27 palestinesi sono stati uccisi, tra cui molte donne e bambini. Sul tavolo l’ultima proposta per un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia dal 7 ottobre in cambio del rilascio di palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.
La proposta “è ancora in fase di studio”, ha dichiarato Hamas che al momento non ha preso ancora alcuna posizione rispetto alla bozza di accordo. In precedenza si era parlato di un’apertura da parte del gruppo terroristico palestinese che non avrebbe avuto “alcun problema di rilievo” con l’ultima proposta di Israele ed Egitto.
La nuova proposta prevede il rilascio di venti ostaggi dalla Striscia di Gaza in cambio di un cessate il fuoco di tre settimane. Lo scrive il Wall Street Journal, sottolineando che l’obiettivo della proposta è anche quello di rinviare l’eventuale offensiva a Rafah. La proposta è stata concordata con Israele e prevede un’iniziale pausa dei combattimenti che sarebbe poi estesa dai mediatori. Non è chiaro, affermano i funzionari egiziani, se questa pausa porterà alla fine della guerra.
Adesso sarebbe Hamas l’unico ostacolo ad un accordo con Israele sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, secondo quanto dichiarato dal Segretario di Stato americano Antony Blinken, intervenuto oggi al World Economic Forum in corso a Riad. Blinken ha rivolto un messaggio a Hamas, chiedendo ai vertici del Movimento di decidere al più presto sulla proposta di accordo.
Secondo Blinken, “Hamas ha davanti a sé una proposta straordinariamente generosa da parte di Israele. E in questo momento l’unica cosa che si frappone tra il popolo di Gaza e un cessate il fuoco è Hamas. Devono decidere e devono decidere in fretta. E spero che prenderanno la decisione giusta”.
Gli Stati Uniti restano contrari ad un’operazione militare israeliana a Rafah fino a quando non verrà presentato un piano credibile per la protezione dei civili palestinesi sfollati nel sud della Striscia di Gaza. Blinken ha poi detto che la normalizzazione dei rapporti degli Stati della regione con Tel Aviv e la creazione di due Stati per due popoli sarebbe “lo scacco maggiore sia per l’Iran, sia per Hamas”, dimenticandosi però di spiegare il perché finora Europa e Usa (compresa l'attuale amministrazione Biden) non abbiano fatto assolutamente nulla per avviare un percorso in tal senso, permettendo - nel corso degli anni - ai vari governi Netanyahu di creare colonie e avamposti illegali sia a Gerusalemme est che in Cisgiordania.
Blinken, però, per nascondere tale vergognosa verità ha pensato di aggiungere che “sia Hamas che l’Iran si sono opposti alla soluzione dei due Stati (evidentemente non sapendo o facendo finta di non sapere che il nuovo statuto di Hamas del 2017 prevede aperture in tal senso, come dimostra tra l'altro il piano di tregua per Gaza presentato dall'Egitto nei giorni scorsi a Tel Aviv). Quindi, raggiungere questo obiettivo - secondo Blinken - sarebbe un profondo ammonimento a tutto ciò che hanno sostenuto per molti anni”.
Insomma, adesso la fine dei bombardamenti e la soluzione a due Stati dipenderebbe unicamente da Hamas!