Tafferugli nei pressi dello stadio di Tokyo tra polizia e manifestanti che protestavano contro lo svolgimento delle Olimpiadi con slogan e cartelli che ne chiedevano l'annullamento, all'interno solo 950 invitati, tra giornalisti e rappresentanti istituzionali, ad assistere alla cerimonia d'apertura della 32.a edizione delle Olimpiadi, la prima a svolgersi durante una pandemia.

Ad accendere il braciere olimpico è stata la tennista Naomi Osaka,  che ha ricevuto la torcia all'interno dello stadio, dopo che questa era passata di mano in mano tra diversi atleti simbolo del Giappone, oltre ad una coppia di sanitari e ad un gruppo di bambini nati a Fukushima.

Lo spettacolo della cerimonia di apertura, oltre a suggestioni postmoderne, si è richiamata al Giappone del periodo Edo (1602-1867). Dopo un’iniziale e ossessiva musica elettronica, con ballerini e un tapis roulant al centro della scena, per indicare il fatto che durante la pandemia lo sport è stato relegato tra le mura delle case, si è passati ai danzatori che hanno fatto le loro evoluzioni legate da un filo rosso che nella cultura nipponica indica il legame che unisce le persone. 

Quindi, nello stadio ha fatto il suo ingresso la bandiera nazionale giapponese, a cui è seguito quello dell’imperatore Naruhito accompagnato dal presidente del Cio Thomas Bach sulle note del "kimagayo", l’inno nazionale nipponico. 

Finito il momento istituzionale, sono stati ricordati i membri della delegazione israeliana uccisi nelle Olimpiadi di Monaco del 1972. 

Nel finale, spazio al "matsuri", festival dei santuari shintoisti, con giovani danzatori abbigliati sia con gli abiti tipici di questi eventi – che si richiamano al Giappone di epoca Edo – sia con abiti moderni. 

Dopo che lo spettacolo si è concluso con i fuochi d'artificio, è stata la volta degli atleti, le cui delegazioni hanno sfilato all'interno dello stadio secondo la sequenza del sillabario giapponese hiragana (a, i, u, e, o, ka, ki ku, ke ko…). 

I nomi dei paesi sono stati introdotti con cartelli che richiamano i manga, altro grande prodotto dell’industria culturale giapponese. 

A partecipare sono oltre 200 paesi, mentre sono 306 le gare in programma per le 42 discipline ammesse dal Cio. Grande assente sarà la Russia, bandita dal comitato olimpico internazionale causa doping, mentre la rappresentativa più numerosa è quella degli Stati Uniti con 613 rappresentanti.

L'Italia ha fatto il suo ingresso nello Stadio per diciottesima, intorno alle 20:50 locali, dopo Israele e prima dell’Iraq. Il tricolore è stato affidato a  Jessica Rossi (tiro a volo) ed Elia Viviani (ciclismo). Dietro di loro una folta rappresentanza dell'Italia Team, con il Segretario Generale del CONI, Carlo Mornati, responsabile della Preparazione Olimpica e 110 atleti (di 22 discipline diverse: Basket 3x3, Canoa Slalom, Canottaggio, Ciclismo BMX, Ciclismo Pista, Ginnastica Artistica, Judo, Nuoto, Pallacanestro, Pallavolo, Beach Volley, Pugilato, Scherma, Softball, Sport Equestri, Surf, Taekwondo, Tennis, Tennistavolo, Tiro a Segno, Tiro a Volo e Tuffi) sui 384 attesi in Giappone (record di presenze azzurre all'Olimpiade).

Dopo le dichiarazioni del presidente del Cio, Bach, e della Presidente del Comitato organizzatore dei Giochi olimpici e paralimpici di Tokyo 2020, Seiko Hashimoto, l'Imperatore ha dichiarato aperti i Giochi della 32.esima olimpiade, con la bandiera olimpica che ha fatto il suo ingresso portata da sei atleti provenienti dai tutti i continenti, tra cui l'azzurra del volley Paola Egonu, in rappresentanza dell'Europa.