Anche il 14 agosto 2023 si sono ricordate le vittime del ponte Morandi.
Questa la dichiarazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:
«Il crollo del Ponte Morandi a Genova ha rappresentato un drammatico appello alle responsabilità di quanti sono incaricati di attendere ad un pubblico servizio, sia di coloro che provvedono, sul terreno, alla erogazione agli utenti, sia di chi deve provvedere alla verifica delle indispensabili condizioni di sicurezza.Nel quinto anniversario del crollo, con il suo tragico bilancio di vite umane annientate, con la profonda ferita inferta alla Città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani, la Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile.Una vicenda che interpella la coscienza di tutto il Paese, nel rapporto con l'imponente patrimonio di infrastrutture realizzato nel dopoguerra e che ha accompagnato la modernizzazione dell'Italia. Un patrimonio la cui manutenzione e miglioramento sono responsabilità indeclinabili. La garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini.Il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l'iter processuale, con l'accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni.Con il sostegno del Paese intero, Genova ha saputo mettere in campo una grande reazione civile, che è divenuta forza ricostruttiva.Il nuovo Ponte San Giorgio ha saputo essere un simbolo di ripartenza e di efficace collaborazione tra istituzioni ed espressioni della società.Un risultato importante che dimostra ancora una volta come l'Italia sappia affrontare le sfide più difficili dando il meglio di sé nell'unità».
Questa la dichiarazione della premier, Giorgia Meloni:
"Nel quinto anniversario del crollo del Ponte Morandi si rinnova il dolore per le quarantatré vite spezzate in una tragedia che ha colpito al cuore Genova, la Liguria e l’Italia intera.Le quarantatré vittime, la sofferenza dei loro cari e i disagi degli sfollati rimarranno per sempre impressi nella nostra memoria. Così come non dimenticheremo mai l'eroismo dei soccorritori e l'impegno senza sosta dei tantissimi che, in quelle ore e in quei giorni drammatici, diedero testimonianza di quanto gli italiani sappiano donarsi al prossimo. L'orgogliosa reazione dei genovesi, vettore decisivo della ricostruzione e della rinascita della città, è un esempio altrettanto potente della capacità del nostro popolo di non lasciarsi mai abbattere dalle difficoltà, anche le più estreme, e di sapersi rialzare. Da questa forza, dalla collaborazione tra le Istituzioni e dalle migliori energie del sistema imprenditoriale italiano è nato quel 'modello Genova' che ha permesso, in tempi record, di ricucire lo strappo inferto dal crollo del Morandi con la costruzione del nuovo Ponte Genova San Giorgio.Ma sono tante le domande poste da quella tragedia che sono ancora rimaste senza risposta. La rabbia, il dolore, la sete di giustizia dei familiari delle vittime sono sentimenti sacrosanti e che meritano tutto il nostro rispetto. A chi il 14 agosto 2018 ha perso un figlio, un genitore, un caro - tutto -, rinnoviamo oggi le doverose scuse dello Stato per ciò che è successo, pur consapevoli che nessuna parola sarà mai sufficiente a lenire la sofferenza e placare il desiderio di giustizia.Il processo sul crollo del Morandi è ancora in corso. La giustizia sta lavorando e noi, come tutti gli italiani, confidiamo nel lavoro dei magistrati. Il nostro augurio è che la verità possa emergere con tutta la sua chiarezza e che i responsabili di quel disastro siano acclarati e accertati. Perché sarebbe davvero imperdonabile che questa tragedia nazionale possa rimanere impunita".
Queste le dichiarazioni del ministro di Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, da Genova:
Che cosa si sono dimenticati di ricordare Mattarella, Meloni e Salvini? Che le responsabilità politiche per quanto accaduto sono già ampiamente evidenti e dimostrate.
Nel 1999 l'allora premier Prodi estendeva la concessione ai Benetton dal 2018 al 2038. Già che in passato tale concessione fosse stata accordata è di per sé un assurdo, ma l'averla estesa per ulteriori 20 anni è incomprensibile. Inoltre, il rendimento per il concessionario non doveva superare il 7%. Però, non solo i Benetton non hanno fatto la manutenzione minima richiesta, ma il rendimento annuale delle entrate dai pedaggi di Autostrade era salito al 12%... e nessuno ha mai controllato.
Ma lo scandalo non finisce qua.
Dopo il crollo del ponte Morandi, l'allora pernier Conte annuncia la revoca della concessione ai Benetton per grave inadempimento... ma ci si accorge di un problema.
Nel 2008, e nessuno sa il perché, il governo Berlusconi rivede la concessione per Autostrade solo per aggiungere una postilla che prevede per il concessionario un indennizzo per mancati ricavi dal giorno della revoca fino alla scadenza della concessione... anche se la revoca fosse stata applicata per grave inadempimento!
Un assurdo amministrativo sotto ogni profilo a cui l'allora ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, cerca di ovviare con un nuovo intervento normativo. Ma quando questo era pronto per essere approvato, l'allora responsabile del Mef, Giovanni Tria, si mette di traverso... perché Atlantia era quotata in borsa e gli investitori, quelli stranieri, dovevano essere tutelati!
Il governo Conte 1 cade a causa di Salvini e nel Conte 2 Toninelli non viene riconfermato ministro delle Infrastrutture. Una notizia apprezzatissima dalla Borsa, con il titolo Atlantia che in pochissimi giorni recupera 2 miliardi.
Come è finita?
Che ai Benetton è stata revocata la concessione per il crollo del ponte Morandi, ma allo stesso tempo ai Benetton e agli investitori è stato garantito dallo Stato un risarcimento ultra-miliardario... nonostante abbiano fatto crollare un ponte che ha causato la morte di 43 persone.
E Mattarella, Meloni e Salvini parlano della necessità di ricercare verità e giustizia!
Fonte: inchiesta La gallina dalle uova d'oro
www.rai.it/programmi/report/inchieste/La-gallina-dalle-uova-doro-94de00b5-7434-48e5-9347-31c678889eb5.html