La Guardia Costiera italiana, lunedì ha precisato che il naufragio segnalato ieri da Sea Watch di un gommone, i cui resti alla deriva nella Sar libica erano stati filmati da un velivolo Frontex, non sarebbe da considerarsi tale. Si tratterebbe, infatti, di un gommone abbandonato i cui occupanti sarebbero stati intercettati (utilizzare salvati, in questo caso, sarebbe fuori luogo) dai banditi libici finanziati dall'Ue che, ipocritamente, vengono definiti guardacoste. 

Ma il problema delle barche nel Mediterraneo centrale che ieri erano state segnalate in difficoltà da Alarm Phone rimane.

Questa è la drammatica testimonianza di una donna a bordo di una di quelle imbarcazioni.


Domenica, sempre secondo Alarm Phone, una di quelle barche - 4 in tutto - con oltre 70 persone a bordo sarebbe giunta autonomamente a Ragusa. Non è ben chiaro, però, se la ong si riferisca allo sbarco di stamani avvenuto in Sicilia sì, ma a Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa.


Dopo essere salpata nelle prime ore di lunedì dal porto di Sircusa, diretta in Spagna, la nave AitaMari della ong Salvamento Marítimo Humanitario, non in missione umanitaria e pertanto senza avere a bordo personale sanitario ed un equipaggio per effettuare operazioni di soccorso, è stata informata della presenza di una barca alla deriva con 47 persone e ha così deviato la sua rotta per iniziarne la ricerca.

Dopo un paio d'ore l'AitaMari ha individuato una barca con 47 persone a bordo che aveva bisogno di assistenza immediata e ha così avvertito le autorità della zona Sar di competenza, quella maltese, che si è limitata ad autorizzare la distribuzione di giubbotti, cibo e acqua, ma senza inviare delle unità di soccorso, mentre alcune persone hanno evidente bisogno di assistenza medica, compresa una donna incinta. Solo poco prima delle 18, ora italiana, le autorità maltesi hanno dato il via libera alla AitaMari per far salire a bordo delle nave le persone in pericolo, mentre personale medico sarebbe in viaggio da Malta. 

Quella intercettata dalla Aita Mari sarebbe un'altra delle 4 barche segnalate da Alarm Phone


Ed i naufraghi a bordo della Alan Kurdi? Ieri sera, informa la ong Sea Eye, la sua nave ha ricevuto un'altra consegna di materiale dall'Italia, aggiungendo di aver ricevuto indicazioni che gli ospiti saranno trasferiti su un'altra nave, anche se non è chiaro ancora quando e dove ciò dovrebbe accadere. In questo momento, sulla coperta della Alan Kurdi sono ospitate 149 persone. 

Le condizioni del mare e quelle atmosferiche sono in costante peggioramento.