Carattere o genetica?

Negli ultimi anni grazie a numerosi psicologi ed esperti nel settore abbiamo imparato a riconoscere degli atteggiamenti che le persone che ci stanno vicino adottano senza rendersene conto, che sono molto dannose a noi stessi.

Non mi sto riferendo esclusivamente a relazioni amorose disfunzionali ma anche a quelle relazioni che ci portiamo dietro sin dalla tenera età.

Il mio obbiettivo di oggi  non è assolutamente quello di giudicare queste persone ma semplicemente di rendere consapevoli  coloro che sono legate in modo particolare ad esse.

I genitori hanno delle responsabilità incredibili nel nostro sviluppo , questa teoria viene sostenuta da moltissimi esperti tra cui Il dott. Michele Canil, neuropsicologo e psicoterapeuta operante in provincia di Treviso. Ci si chiede spesso se il carattere di un individuo dipenda dalla componente genetica o da quella familiare e ambientale. Sicuramente la genetica fa la sua parte, ma l'ambiente familiare in cui si cresce influenza moltissimo la vita dell'adulto; possiamo affermare con certezza che la famiglia fa la differenza sullo sviluppo di un bambino. I traumi vissuti da un familiare molto spesso si ripercuotono sulla vita delle generazioni future. In ambito clinico spesso si vede che un disagio personale del paziente, ad esempio in adolescenza, deriva dal trauma vissuto da un familiare anche in generazioni precedenti.


Sin da quando siamo nella pancia della mamma  tutte le emozioni ed il tipo di approccio che si ha rispetto alle situazioni della vita vengono trasmesse al feto.

Ma più che mai dopo la nascita, i bambini diventano letteralmente spugne che assorbono ogni alterazione, arrabbiatura e gioia. 


Forse vi sarà capitato che per delle banalità come far cadere un bicchiere d’acqua sul tavolo , immediatamente una tempesta di critiche insensate vi si gettava addosso; o per esempio quando provando ad esprimere un vostro pensiero, tentando di affermare la vostra personalità, in pochissimi secondi  vi è stato smontato davanti agli occhi per colpa di qualcuno che con presunzione  ed arroganza  vi diceva che era tutto sbagliato.


Ecco,  se queste vicende si sono ripetute molte volte nel corso della vostra vita ci tengo a dirvi che non è il modo giusto per affrontare le situazioni.

Un genitore ipercritico nei confronti del figlio porterà quest'ultimo verso due strade da adulto: reagire con rabbia alle autorità o sviluppare una bassa autostima con conseguente disagio ed insicurezza. 

La voce rassicurante della mamma ad esempio, favorisce nel bambino la respirazione cardiaca circolatoria ed aumenta la produzione della serotonina, quell'ormone che permette di tenere in equilibrio l'umore. Nei casi in cui mancasse la rassicurazione del genitore o vi fosse un tono di voce troppo intenso nei rimproveri, il bambino si sentirà incapace nel farsi amare, sviluppando in età adulta una serie di disturbi più o meno gravi.


Secondo la psicoanalisi, queste vicende ricorrenti da generazioni a generazioni vengono chiamati “copioni familiari”. 

Sono abitudini ed atteggiamenti  che non sono mai stati corretti e che continuano a percorrere la loro strada imperterriti.

Nella maggior parte dei casi sono i genitori o chi è stato fortemente partecipe della nostra vita che ha più possibilità di avere questo potere.


Ogni famiglia è immersa in un tempo allargato, che incrocia passato e futuro, sviluppando un dialogo tra le generazioni e trasmettendo le regole e i valori in base al senso di identità e appartenenza che si sviluppa tra i membri. 

Nelle famiglie si sviluppano diversi tipi di legami, da quelli gerarchici tra genitori e figli, a quelli “paritari” tra coniugi e fratelli, disciplinati da una legge inconscia e sottile che ha lo scopo di mantenere l’equilibrio, la stabilità e il benessere familiare. 


C’è da precisare però le persone che assumono questi atteggiamenti distruttivi; sono state a loro volta “vittime” di un altro o più individui. 

Ciò che possiamo fare noi, se esse non sono disposte a mettere in discussione questi modi di fare, è imparare a farci scivolate addosso quelle critiche. 

Sono consapevole che questo è molto difficile e richiede del tempo. Immaginate se vi stessero dicendo le stesse parole ma in una lingua che non conoscete, vi farebbe lo stesso effetto? 

Non credo.

Questa non è una giustificazione ma solo un modo per preservare noi stessi da questo malessere.

Quindi smettiamola di minimizzare questi comportamenti, categorizzandoli come piccole tendenze caratteriali. Iniziamo a dargli il giusto peso perché la NOSTRA salute mentale è importante!