...mi dispiace ma non c’è posto, non c’è posto per carità! Se avesse dovuto cantare oggi questa canzone, Domenico Modugno ne avrebbe certamente cambiato il soggetto. Il problema, nel 2016, non è più costituito  dal vecchietto,  ma dal migrante. Poi, se al problema si aggiungono demagogia, propaganda politica e ipocrisia, questo diventa onestamente irrilsolvibile.

L'ultima diatriba relativa alla sistemazione dei migranti è quella relativa al Comune di Capalbio, piccola località del Grossetano che l'intellighentia, ammesso che ancora si possa chiamare così, della sinistra italiana ha scelto, da anni, come simbolo del proprio buen retiro estivo.

Ed il Comune di Capalbio è amministrato dal Partito Democratico, il cui segretario dice di essere a favore delle politiche di accoglienza. Evidentemente, a livello locale, non tutte le parole del presidente segretario Matteo Renzi sono ancora arrivate o sono state ben comprese.

Il sindaco PD Luigi Bellumori ha subito come un cazzotto al basso ventre la comunicazione della prefettura di Grosseto che gli notificava che avrebbe dovuto  ospitare 50 migranti in una struttura nel centro di Capalbio a partire dal prossimo settembre.

E in fondo, c'è da capire la preoccupazione del sindaco. Capalbio è un posto piccolo e deve già essere un bel problema organizzarvi la Music night con Nello il Saraceno, la sagra del Cinghiale, il Capalbio in Jazz, le Serate di Nomadelfia, senza dimenticare la sagra Gastronomica di fine estate e chissà quanti altri eventi. E questi, naturalmente solo nei prossimi giorni di fine agosto. E con tutto questo traffico ci vuoi aggiungere pure 50 migranti? E come farebbero ad entrarvi?

E la stessa cosa deve aver pensato Leonardo Marras, attualmente capogruppo PD alla Regione Toscana per il Partito Democratico, ma anche ex Sindaco di Roccastrada dal 1999 al 2009 ed ex Presidente della Provincia di Grosseto dal 2009 al 2014, che dal suo profilo facebook ha così sentenziato: «Qualcuno oggi mi ha rimproverato ricordando un mio duro intervento contro il sindaco di Monte Argentario di un anno fa quando si rifiutò senza mezzi termini di ospitare nel suo territorio i profughi. Questo intervento di Bellumori dimostra che c'è una bella differenza tra esperienze politiche diverse e conferma in pieno quei giudizi. Bene così, Luigi!
Nessun buonismo di maniera, amministrare è affare complesso ma è giusto porsi nel modo più corretto possibile di fronte a questi fenomeni e fare i conti con i nostri doveri e le nostre responsabilità anche a ‪#‎Capalbio‬, senza fuggire o limitarsi ad abbaiare alla luna.
Le caricature di questi giorni, alimentate anche dall'egoismo di certi illustri ospiti della ‪#‎Maremma‬, non rendono merito ai nostri valori.»
Giudizio naturalmente condiviso dal sindaco Bellumori!

Di diverso parere il punto di vista di un altro esponente del PD, il presidente della regione Toscana Enrico Rossi che, sempre su facebook, è stato alquanto preciso sull'argomento: «A Capalbio nobili ambientalisti, boiardi di Stato e intellettuali ex comunisti non vogliono i profughi, non vogliono la strada, non vogliono nulla, perché le loro vacanze non possono essere disturbate.
È una posizione che non condivido e contro cui mi batto: si può conciliare ambiente e sviluppo, tutela del paesaggio e sensibilità sociale.»

Un bello schiaffo per il sindaco di Capalbio che, interrogato al riguardo, ha detto di essersi chiarito con Rossi anche se non ha specificato in che termini!  Ma, nonostante il chiarimento, Bellumori continua a far di tutto per evitare di ospitare a Capalbio quei 50 migranti. Infatti, Repubblica ha svelato che sono stati presentati ben due ricorsi al Tar ed in funzione del fatto che la causa non verrà discussa prima del 3 novembre, il sindaco di Capalbio confida che la prefettura sia costretta a non dar seguito a quanto già deciso se non dopo aver atteso ciò che il tribunale amministrativo sentenzierà in merito.

Nel frattempo anche gli "autoctoni" capalbiesi si sono attivati con petizioni da far girare e firmare in cui si dicono preoccupati che non possa esser più salvaguardata la loro sicurezza, scambiando dei migranti di cui faranno certamente parte anche donne e bambini con dei deportati della Caienna. Beata intellighenzia!