Tra gli obiettivi delle recenti elezioni europee c’era la verifica della situazione politica nazionale a circa metà periodo del mandato di governo assegnato con le politiche del 2022.
I numeri ancora non consolidati al 100% forniscono comunque gli elementi oggettivi per tre considerazioni :
Esiste una maggioranza di italiani che non votano (51%) e quindi che hanno rinunciato ad esprimere il loro parere sui partiti e sulle relative candidature. E’ una maggioranza silenziosa che non conta niente, ma che rappresenta una situazione di “non consenso“ verso la politica attuale (tutta!) importante e tale da sollevare un dubbio sulla validità della consultazione elettorale stessa.
Esiste nei numeri una maggioranza (votata) di partiti di opposizione all’attuale governo che supera di poco il 51%, ma, non riuscendo ad esprimersi in forma unitaria, si disperde in diversi piccoli partiti che non servono per raggiungere l’obiettivo della rappresentanza cioè l’assegnazione della maggioranza dei seggi.
Non esiste la maggioranza degli attuali partiti di governo intesa come quantità di voti presi sul totale dei disponibili (48%). Questa non maggioranza viene modificata radicalmente nell’assegnazione dei seggi che e’ poi il risultato che conta ma che deriva in buona parte dagli errori strategici commessi dalla controparte
In conclusione direi che non ci sono stati ne’ vinti ne’ vincitori ma solo alcune indicazioni, tutte negative, sulla politica nazionale, dalle quali occorre ripartire e lavorare per uscire da questa situazione di incertezza e instabilità che dura ormai da troppi anni ponendo fine a inutili trionfalismi o pause di riflessione.