Mercati, il petrolio corre forte sulla scia delle tensioni in Medio Oriente
Le tensioni nello stretto di Hormuz hanno messo le ali al greggio, che in avvio di seduta all'inizio della settimana aveva fatta un balzo di circa il 2%, salvo poi riposizionarsi verso il basso.
I mercati sono preoccupati che le recenti tensioni in Medio Oriente (tra Usa, Iran e adesso anche Regno Unito) e in particolare nello stretto di Hormuz, uno dei passaggi più transitati dalle navi che trasportano greggio, possano provocare una interruzione nella fornitura di oro nero.
A fine giornata, il Brent ha fatto registrare un aumento del prezzo di oltre l'1%, attestandosi a 63,16 dollari al barile. Stesso trend per il WTI americano che si si è attestato a quota 56,27 dollari.
A frenare la spinta rialzista è stata la notizia che il giacimento libico di Sharara, il maggiore del Paese con i suoi 290mila barili al giorno, ha ripreso la produzione, seppure a regime dimezzato.
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