Esteri

I Cristiani sono perseguitati in Medio Oriente? Sì, dagli ebrei

Nell'ultima processione degli alunni delle scuole cattoliche di Gerusalemme che venerdì scorso si è tenuta lungo la Via Dolorosa, come ogni anno durante i 40 giorni di Quaresima, i partecipanti indossavano una sciarpa rossa con l'immagine del Gesù della Chiesa della Flagellazione vandalizzato da un turista ebreo americano lo scorso febbraio.

Solo pochi anni anni fa il premier Benjamin Netanyahu, aveva dichiarato: "C'è solo un posto dove in Medio Oriente la comunità cristiana sta crescendo, fiorente, prospera. È lo Stato di Israele".

Adesso non è più così.

Lo scorso novembre, due soldati ​​israeliani sono stati arrestati perché sospettati di aver sputato contro l'arcivescovo armeno e altri pellegrini durante una processione nella Città Vecchia.

La settimana successiva, il centro maronita nella città settentrionale di Ma'alot-Tarshiha è stato vandalizzato da ignoti durante le festività natalizie.

Gli edifici della comunità armena di Gerusalemme sono stati presi di mira da vandali, con molteplici frasi discriminatorie scritte sui muri. Secondo il Patriarcato armeno, "vendetta", "morte ai cristiani", "morte agli arabi e ai gentili" e "morte agli armeni" sono le scritte che vanno per la maggiore.

Un giovedì sera di fine gennaio, una banda di adolescenti ebrei ha lanciato sedie in un ristorante armeno all'interno della Porta Nuova di Gerusalemme. L'atto vandalico alla Chiesa della Flagellazione è avvenuto la settimana successiva.

E una settimana fa, un israeliano del sud è stato arrestato dopo aver aggredito dei sacerdoti con una spranga di ferro, presso la tomba della Vergine Maria nel Getsemani.

Per la Chiesa greco-ortodossa, "gli attacchi terroristici, da parte di gruppi radicali israeliani, contro chiese, cimiteri e proprietà cristiane… sono diventati quasi un evento quotidiano che aumenta di intensità durante le festività cristiane".

E per tale motivo i rappresentanti delle varie chiese cristiane accusano la polizia di affrontare il problema senza la dovuta considerazione, dipingendo ogni attacco come un qualcosa di isolato e gli aggressori come mentalmente instabili, ha detto Amir Dan, portavoce della Custodia francescana di Terra Santa (una provincia dell'ordine dei Frati Minori che comprende Israele, Palestina, Siria, Giordania, Libano, Cipro, Rodi, ed alcuni conventi in Egitto, Italia, Stati Uniti d'America e Argentina, con sede presso il convento di San Salvatore a Gerusalemme). "Così facendo, la polizia si solleva da ogni responsabilità".

Per il padre francescano Alberto Pari, segretario della Custodia di Terra Santa, non ci sono dubbi: l'aumento degli attacchi è collegato all'attuale coalizione di governo, che comprende personaggi legati all'estremismo di  destra come il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir.

"Con l'attuale maggioranza di governo, alcuni estremisti si sentono protetti... e ritengono che adesso nessuno impedirà loro di fare ciò che magari prima pensavano solo di poter fare anche prima. Invece, in passato".

Netanyahu, grazie al supporto degli estremisti Smotrich e Ben Gvir si è assicurato un altro mandato da premier, ma stavolta a spese della propria credibilità e di quella di Israele. 

La controversa riforma della Giustizia, oltre ad aver portato il Paese sull'orlo della guerra civile, ha infatti reso critiche le relazioni diplomatiche tra Tel Aviv e Washington con il presidente Biden che, senza mezzi termini, ha detto che quella riforma  deve semplicemente esser ritirata, aggiungendo che che breve periodo non è previsto alcun incontro negli Usa tra lui e Nethanyahu.

Una presa di posizione che ha pochi precedenti ed è spiegabile con il fatto che Biden ha solo espresso il sentimento delle principali associazioni che supportano Israele in America... per lo più conservatrici e pronte a dare dell'antisemita a chiunque si azzardi a non associare il termine Israele ad un applauso o ad un attributo di approvazione.

Autore Giuseppe Ballerini
Categoria Esteri
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