L’eleganza aggraziata degli aspiranti ballerini ha conquistato Monte-Carlo per l’evento della Méthode Russe de Monte Carlo de Lorena Baricalla
Un weekend dedicato ai giovani talenti della danza classica ha animato Monte-Carlo per l’annuale evento degli esami internazionali della ‘Méthode Russe de Monte Carlo de Lorena Baricalla’ che si sono tenuti nel prestigioso Auditorium Prince Rainier III, sede dell’Orchestra Filarmonica, in presenza di personalità della danza, dell’arte e della cultura. La manifestazione è stata realizzata in collaborazione con il Centro Culturale Russo di Monaco ed è stata organizzata dalla PromoArt Montecarlo Production. All’evento ha partecipato una selezione di più di 100 candidati provenienti dalle 11 Scuole Affiliate alla Méthode in Italia e Francia. La prima giornata ha previsto uno Stage di Perfezionamento su scena con Lorena Baricalla mentre la seconda giornata si sono tenuti gli Esami Internazionali seguiti da un breve spettacolo con tutti i partecipanti. Le lezioni del sabato e della domenica sono state accompagnate al pianoforte da Patricia Krawczynska e Imelda Cartwright, pianiste della compagnia dei Balletti di Monte-Carlo.
Quest’anno si sono uniti in Giuria l’étoile Jozef Varga, attualmente interprete dei grandi ruoli classici dalla “Bella Addormentata” a “Giselle” e del repertorio moderno presso l’Het National Ballet ad Amsterdam, il quale ha in passato danzato nelle coreografie di Lorena Baricalla per gli spettacoli prodotti dalla PromoArt Monte-Carlo; e l’étoile e coreografo Toni Candeloro, ospite di compagnie internazionali quali il Balletto di Cuba e la Zurich Opera, partner di C. Fracci, L. Savignano e A. Ferri. Candeloro è per di più specialista del repertorio dei Balletti Russi di Diaghilev e possiede una delle più prestigiose collezioni sulla danza esposta al Museo d’Arte Russa di San Pietroburgo, ai Musei Civici Veneziani, al Museo Teatrale della Scala di Milano; è Direttore Artistico dell’Associazione Mikhail Fokine. Erano presenti Natalia Bereza Presidente del Centro Culturale Russo di Monaco che ha rappresentato S.E. Ekaterina Semenikhina, Console Onorario di Russia nel Principato; Alisson Irien de Augustinis, Segretario Generale del Centro Culturale Russo di Monaco. Ospite S.E Cristiano Gallo Ambasciatore d’Italia nel Principato di Monaco.
Ha presenziato un Comitato d’Onore composto da artisti e personalità internazionali: Marcos Marin, artista della Fondazione Principe Alberto II di Monaco; Serge Liagre, Fondatore di “Villa Rosemaine” Collezione Haute Couture Vintage; Marketa Hakkinen, fashion designer che ha partecipato alle recenti Fashion Week di New York, Los Angeles, Parigi e moglie del noto pilota di Formula1 Mika Hakkinen; l’agente artistico Martial Benhamou; la Fashion PR di Milano Francesca Fortini; Doune Roux, pittrice parigina e moglie del cantante francese Corbier; Laetitia Duviviez, pittrice monegasca; Krissy Pesciglione-Cuni, CEO di Opportunity, social network del Principato di Monaco. Un evento costellato di emozioni intense durante il quale sono state consegnate 11 borse di studio ai ballerini più meritevoli delle scuole affiliate ed è stato reso omaggio, su scena, al coreografo Marius Petipa, creatore del grande repertorio russo dal Lago dei Cigni alla Bella Addormentata e Lo Schiaccianoci.
La “Méthode” nasce dall’esperienza artistica e pedagogica dell’étoile e coreografa internazionale Lorena Baricalla che, a fine evento, ci ha rilasciato una breve intervista:
Lorena, quanto è cambiata, e quindi quanto si è evoluta la danza in termini di tecnica e stili, rispetto a quando hai iniziato la tua carriera?
Vi è sempre una evoluzione ed è importante che noi stessi si evolva coi tempi che viviamo. Questo sapersi rinnovare deve essere parte dell’essere artista. Ma non sempre tutti sono in grado di comprenderlo. Direi che oggi si danza in modo più atletico e pertanto ho ricercato un utilizzo più dinamico a livello muscolare. Per questo ho messo a punto un tipo di allenamento quotidiano per me stessa e per i giovani che seguono la mia “Méthode”. Si sta però attualmente correndo un grosso rischio. Sempre più si sta confondendo l’acrobazia e la ginnastica con la danza. La danza è e deve rimanere arte, e l’arte è emozione, è essere degli interpreti. Pochi sono dei veri artisti. Era purtroppo già così anche in passato, ma ora direi sempre più. Dobbiamo difendere quella che è la vera essenza della danza. Ed io la difendevo prima come la difendo adesso.
Parliamo del tempo che passa e di conseguenza delle mode che cambiano, sempre in un contesto professionale. Ci sono delle opere che oggi vengono rappresentate meno di altre?
Il repertorio si è ampliato attraverso tutte le opere dei coreografi attuali che vengono realizzate. Il repertorio classico ottocentesco rimane intramontabile ma poche compagnie lo rappresentano o sono in grado di rappresentarlo anche per i costi scenografici e dei costumi che ciò comporta. Rimane però un’ottima base di studio per i giovani. In generale le compagnie hanno un repertorio misto da Balanchine a coreografi più moderni. Alcune rappresentano unicamente le opere dei coreografi che le dirigono. Per quanto mi riguarda essendo coreografa interpreto generalmente le mie opere. Il mio stile potrebbe essere definito un neo-classico moderno. Amo ballare e far ballare il corpo di ballo sulle punte, utilizzo movimenti fluidi con una costante ricerca estetica. Fondamentale per me è esprimere emozioni attraverso l’interpretazione del personaggio che può essere narrativo o astratto. Per me la danza è arte, e deve rappresentare energia e bellezza.
La crisi ha coinvolto in qualche modo anche il mondo della danza classica?
Ovviamente, purtroppo la danza ed il mondo dello spettacolo in generale ha bisogno di budgets per sostenere i costi e pagare i professionisti. Quindi la crisi non aiuta certamente.
Hai creato la “Méthode Russe de Monte-Carlo de Lorena Baricalla”, ma come è nato questo desiderio di insegnare ai giovani?
In realta’ tutto cio’ è nato molto tempo fa, e fa parte di me da sempre. Ho iniziato ad insegnare che avevo 14 anni. Mia mamma aveva ed ha tuttora una scuola di danza ed ho da sempre seguito gli allievi nonché sovente dato master classes per altre scuole. Inoltre avendo creato il mio corpo di ballo attraverso la nostra società di produzione PromoArt Monte-Carlo Production, ho sempre lavorato allenando altri professionisti e giovani ballerini. Ad esempio più di 120 allievi dell’Accademia Princesse Grace di Monaco hanno lavorato nei nostri spettacoli e nelle mie coreografie. Ciò significa che da lungo tempo ho sempre allenato gli altri oltre a me stessa. La Méthode è quindi una capacità pedagogica che ho costruito durante la mia vita e non vuole essere solo un insieme di regole accademiche. Ciò sarebbe estremamente banale. Molti suppongono che basta far fare degli esercizi. Ho da 2 anni raccolto la mia esperienza denominandola “Méthode Russe de Monte-Carlo de Lorena Baricalla” semplicemente per identificare il progetto che desidero portare avanti attualmente per sostenere i giovani ballerini e le scuole di danza. La Méthode è una visione. E’ l’approccio, è il modo di insegnare e spiegare le cose. Questo fa la differenza. Lavoro su 3 livelli: il corpo e quindi, ad esempio, la meccanica dello scheletro e la dinamica muscolare, la mente e cioè ad esempio la visualizzazione mentale, l’approccio psicologico dell’allievo, e l’anima e quindi lo sviluppo dell’essere artista e della personalità individuale. Tutto questo si realizza attraverso le varie lezioni in occasione degli Stage di perfezionamento della Méthode durante l’anno sia per gli allievi che per gli insegnanti. Inoltre il programma didattico propone anche i passi di esame annuali che riuniscono tutte le difficoltà tecniche ed artistiche per i 14 livelli formativi che ho strutturato.
Nel tuo percorso hai fatto anche cose diverse dalla danza, sei cantante, attrice, coreografa, scrittrice, testimonial per fashion brands,…che cosa hai imparato da queste realtà diverse? E le consiglieresti ai giovani ballerini?
Certamente, per me essere artisti vuole dire esprimere ed essere eclettici ed è questo il messaggio che trasmetto ai giovani. Vuole dire creare, rinnovare, mettersi alla prova, imparare cose nuove ogni giorno, scambiare esperienze con gli altri. La capacità di esprimere un talento passa sempre però attraverso la dedizione all’arte ed allo studio. Non ci si improvvisa. Per questo è importante la forma mentis e l’approccio con cui si fanno le cose e questo è qualcosa che va costruito fin da piccoli.
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