Sulla pistola della poliziotta sono state individuate delle tracce biologiche: a chi appartengono?
Sissy Trovato, 28 anni, di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, è stata trovata morta con un colpo di pistola alla testa. La mattina del 1° novembre del 2016, Sissy esce dal carcere della “Giudecca”, a Venezia, dove da qualche anno presta servizio, e si reca in auto presso l’ospedale civile. Giunta in ospedale, si dirige verso la camera di una carcerata che ha partorito.
L’incarico affidato a Sissy è quello di controllare che tutto proceda bene. Gli spostamenti della poliziotta nel nosocomio vengono ripresi dalle telecamere a circuito chiuso. Dalle immagini si vede che Sissy esce dalla stanza della detenuta e si dirige incomprensibilmente verso gli ascensori della clinica, che sono situati nella parte opposta all’uscita. Per quale motivo? Pochi minuti dopo, l’agente viene trovata in fin di vita nel vano dell’ascensore. È stata colpita alla testa da un proiettile esploso dalla sua stessa pistola. È un suicidio? Dopo due anni di coma, Sissy muore.
Un colpo di scena nelle indagini sulla sua morte, la Procura ha disposto nuovi accertamenti che hanno permesso di individuare un DNA sulla pistola dell’agente di polizia. Gli specialisti incaricati dalla Procura e gli esperti della famiglia Trovato stanno confrontando le tracce biologiche estratte con il DNA della giovane.
Se il risultato dell’esame dovesse confermare che è il suo stesso codice genetico, si consoliderebbe la tesi della Procura, secondo cui la poliziotta si è puntata alla testa la pistola e ha fatto fuoco; sarebbe quindi un suicidio. Al contrario se il DNA dovesse appartenere a un altro, si apriranno nuove indagini.
Gli esperti stanno facendo ulteriori controlli sia sulle celle telefoniche, per determinare gli spostamenti di quella drammatica giornata del 1novembre 2016, e sia sul computer. Inoltre è in corso un’indagine interna al carcere della Giudecca. Secondo alcune carcerate, Sissy non avrebbe manifestato propositi suicidi, però aveva dei problemi sul lavoro per aver denunciato un giro di droga.
Gli accertamenti dovranno proprio verificare la veridicità delle accuse avanzate dalla giovane agente. Le indagini proseguiranno per tutto il mese di marzo.