L'Istat, stamani, ha reso pubblici i dati relativi alla fiducia dei consumatori e delle imprese registrati a marzo 2016. Espresso sulla base del 2010=100, la fiducia registrata nei consumatori passa da 114,5 del mese di febbraio a 115 in marzo, certificando un leggero aumento. La fiducia delle imprese, invece,  da 103,2 passa a 100,1 nel  mese corrente.

Sul futuro delle condizioni economiche del paese c'è una disparità di vedute tra consumatori e aziende. I primi credono in un miglioramento dell'attuale situazione economica, nonostante non si aspettino un aumento dell'occupazione. Contrastanti, invece, giudizi e aspettative delle imprese, in base al settore di competenza.

La fiducia  nel settore della manifattura  è lievemente in aumento, mentre il pessimismo è registrato in quello dei servizi (indice a 103,2 da 106,5), delle costruzioni (a 118,4 da 119,3) e del commercio al dettaglio (a 104,9 da 106,8).

Le imprese manifatturiere vedono gli ordini in rialzo, stabile la produzione e le scorte in diminuzione. Nel settore delle costruzioni, invece, le previsioni su ordini e/o piani di costruzione sono in calo. La stessa valutazione si registra nel settore dei servizi riguardo agli ordini. Il commercio al dettaglio  vede in negativo il proprio giudizio sulle vendite correnti (a 5 da 13), ma prevede un aumento su quelle future (a 28 da 19).

Anche se le statistiche relative alla fiducia si basano molto su sensazioni più che su dati concreti, il quadro generale che ne viene fuori è quello di un paese che, nonostante le dichiarazioni ottimistiche del Governo sulla ripresa economica in atto, continua a dover fare i conti con promesse di un futuro radioso che ancora nessuno non solo ha visto, ma non riesce neppure ad intravedere.