Monsignor Marangoni ha annunciato la nascita di numerose “collaborazioni pastorali”.
Mancano i preti, bisogna razionalizzare le spese. Ecco perché il vescovo Renato Marangoni ha annunciato la costituzione di 30 collaborazioni pastorali, con un prete che si prende a carico più parrocchie, fino al limite di otto. Il vescovo ha voluto annunciarlo ai sindaci e agli altri amministratori pubblici, incontrati l’altro pomeriggio a Belluno. Ai quali ha pure anticipato che avvierà la prima visita pastorale. E che la farà per collaborazioni pastorali.
Numerosi i parroci che gestiscono tre comunità. A don Roberto De Nardin, al quale il vescovo ha affidato tutte le otto parrocchie della Val di Zoldo. La mappa delle collaborazioni sarà inviata a ciascun sindaco, perché la riorganizzazione coinvolge civilmente anche le amministrazioni municipali. Una riorganizzazione – ha chiarito il vescovo con i sindaci – che chiama in causa anche la responsabilità, come a dire che potrebbe accadere che alcune parrocchie, soprattutto quelle più piccole, corrano il rischio in alcuni casi di restare senza messa.
Il Movimento Internazionale dei Sacerdoti Sposati fondato nel 2003 da don Serrone ripropone, commentando la notizia pubblicata ne "Il Corriere delle Alpi", anche a Mons. Marangoni l'offerta di collaborazione nella gestione delle Chiese e parrocchie senza preti.
Sarà come al solito un nulla di fatto? O qualcosa inizierà a muoversi in direzione "riammissione preti sposati nella Chiesa Cattolica?".
E Papa Francesco starà ancora a guardare inerte e inerme?
Vedremo....