In fase di discussione alla commissione del Senato, il decreto sui vaccini Lorenzin sta subendo, salvo ulteriori modifiche/approvazioni dell'Aula delle variazioni riguardo il numero di vaccini obbligatori da somministrare a bambini e adolescenti che debbono frequentare asili e scuole.
Adesso il numero dei vaccini, anche in base ad emendamenti della stessa maggioranza, sembra essere diminuito, anche se non è chiaro in base a quali criteri. Infatti, se, come sosteneva la minista della Salute nel suo decreto, vi era - diceva lei - un assoluto sostegno medico scientifico che aveva motivato la scelta e la somministrazione del numero di vaccini indicati come obbligatori, non si capisce in base a quali criteri alcuni senatori possano determinare che, in fin dei conti, un paio di vaccini si possano togliere dalla lista e obbligatori non lo siano più.
Dall'esagerazone all'improvvisazione, dovuta, molto probabilmente, all'umore della gente. Anche la ministra Lorenzin che prima sosteneva a spada tratta il suo decreto adesso si rimette alla volontà del Parlamento, che è sempre sovrana! Evviva la scienza e la coerenza.
Adesso, quello che era scientificamente inappellabile è politicamente rivedibile. Un modo veramente creativo di amministrare la cosa pubblica. In Italia dovremmo esserci abituati... ma quando tutto ciò riguarda però la salute, e specialmente quella dei neonati, la faccenda assume contorni alquanto raccapriccianti.