Di Vincenzo Petrosino - Oncologo chirurgo -Salerno -

Il Dipartimento Scientifico del Policlinico Militare del Celio, che in questa emergenza sta collaborando con l'Istituto Superiore della Sanità, ha sequenziato il genoma del virus SARS-CoV-2 proveniente da un soggetto risultato positivo con la variante riscontrata nelle ultime settimane in Gran Bretagna.Il paziente, e il suo convivente rientrato negli ultimi giorni dal Regno Unito con un volo atterrato presso l'aeroporto di Fiumicino, sono in isolamento e hanno seguito, insieme agli altri familiari e ai contatti stretti, tutte le procedure stabilite dal Ministero della Salute. 

Quello sopra riportato è il comunicato numero 322 con cui il ministero della Salute, domenica 20 dicembre, ha informato che in un soggetto positivo al tampone e proveniente dalla Gran Bretagna è stata rilevata la sequenza di Rna del "coronavirus inglese".

Questa variante del SARS-CoV-2 virus non sembra più "cattiva", ma ha una capacità di contagiare le persone molto più elevata della precedente, si parla di un 70% in più. Pertanto, se questa variante del coronavirus  dovesse iniziare a diffondersi in questo momento, con gli ospedali ancora alle prese con i pazienti della seconda ondata e alle porte dei mesi più freddi e più tipicamente ricchi di patologie influenzali e parainfluenzali, finirebbe per avere conseguenze disastrose.

E’ difficile che una singola mutazione possa rendere inefficace il vaccino, ma ogni mossa del virus va attentamente studiata e mai sottovalutata. I virus ad Rna possono mutare anche rapidamente replicandosi e possiamo attenderci sempre ulteriori ceppi diversi.
 

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