Giovedì, mentre ByteDance dichiarava che avrebbe installato il suo primo data center europeo in Irlanda, con un investimento da 420 milioni di euro, il presidente Trump emetteva un ordine esecutivo per impedire negli Stati Uniti l'utilizzo della sua applicazione TikTok, a partire dalla seconda metà di settembre. Stessa sorte per l'applicazione WeChat di Tencent.
Il motivo? ByteDance e Tencent sono aziende cinesi. Secondo quanto sostiene Trump (in base ai suoi esperti per la sicurezza) le due applicazioni acquisirebbero informazioni riservate dai profili degli utenti registrati, che verrebbero utilizzate da parte del governo cinese per scopi non specificati .
ByteDance e Tencent sono aziende private, non sono partecipate dal governo di Pechino e assicurano che i dati degli utenti americani sono archiviati esclusivamente su server in territorio statunitense.
TikTok è un'applicazione utilizzata per lo più dai "ragazzini" per condividere piccoli filmati, per puro divertimento. WeChat è un'alternativa a Messenger e Whatsapp che consente di dialogare con i cinesi a cui è impedito l'utilizzo di app occidentali come Facebook.
La decisione di Trump, oltre ad essere un ulteriore capitolo della guerra commerciale contro la Cina, ha anche un'altra finalità importante.
Finalità svelata ieri dal segretario di Stato americano, Mike Pompeo, che ha detto essere intenzione degli Stati Uniti di rimuovere le applicazioni "non affidabili" dagli app store statunitensi: "Le app della Repubblica popolare cinese minacciano la nostra privacy, diffondono virus, propaganda e disinformazione".
In pratica, Pompeo ha annunciato che gli Usa sarebbero intenzionati a fare ciò che Cina e Russia, paesi non certo democratici, stanno facendo da anni: limitare Internet all'interno dei propri confini.
Internet è nata come una rete globale su cui diffondere informazioni e idee. Dopo essere stata "monopolizzata" da alcuni soggetti privati a loro esclusivo vantaggio economico, ecco che i governi di vari Stati si stanno muovendo nella direzione di una progressiva "settorializzazione", finendo per creare qualcosa di completamente diverso rispetto all'idea originaria, con la sola finalità di controllare utilizzatori e contenuti.
Già oggi Internet non è più uno strumento di grande libertà e democrazia, come alcuni si ostinano ancora a definirlo, e fra non molto tempo rischia di esserlo ancora meno.