Piena solidarietà a Claudio Risitano”: è quanto dichiarano i firmatari di un documento pubblico (Enzo Bertuccelli, Santino Bonfiglio, Angela Cacciola, Tonino Cafeo, Patrizia Caminiti, Sostine Cannata, Floriana Castiglia, Lucio Costa, Antonio Currò, Lucia Di Pietro, Rosario Duca, Paola Fazio, Angela Flocco, Francesca Fusco, Concetta Giunta, Orazio Grimaldi, Alessandro Grussu, Giacomo Gugliandolo, Elina Gugliuzzo, Antonino Gussio, Daniele Ialacqua, Giulia La Fauci, Tina Luppino, Egidio Maio, Federico Martino, Giuseppe Martino, Riccardo Orioles, Daniele Pompejano, Maria Raccuia Barone, Giuseppe Restifo, Ivana Risitano, Angela Rizzo, Liboria Nuccia Romano, Alessandro Solano, Gino Sturniolo, Giovanni Tomasello, Margot Villari), dopo che giorno 30 maggio pomeriggio è stato sottoposto a perquisizione personale e della propria auto.

Gli agenti della Polizia erano alla ricerca di “armi, esplosivi o strumenti di effrazione”; ma Claudio davanti al bar Spadaro del Muricello ovviamente non aveva niente di tutto questo.

Così pure non ne nascondeva nella sua automobile in via Torrente Trapani; ma egualmente la perquisizione “è stata eseguita, – si legge nel verbale della Polizia – poiché la persona indicata in oggetto all’atto del controllo mostrava evidenti segni di nervosismo”.

Il fatto suscita indignazione e riprovazione: ne prendano atto Questore e Prefetto; ma soprattutto si presenta come una lesione dei diritti costituzionali del cittadino, in questo caso Claudio Risitano; ma domani potrebbe riguardare ognuno di noi. La violazione è avallata da decisioni politiche e da indirizzi di livello molto più alto di quello locale.

A 150 metri dal Muricello, in piazza Casa Pia, quel pomeriggio del 30 c’era uno dei leader politici nazionali che hanno stracciato letteralmente l’art. 11 della Costituzione, facendo dell’Italia un Paese cobelligerante nei fatti.

In questo anno 2022 è cresciuta in noi la preoccupazione per la tenuta democratica del Paese, visto che vengono violate costantemente prerogative del Parlamento, che la crisi economica attinge e colpisce già i ceti popolari, mentre si assiste a una forte crescita della diseguaglianza sociale, che diritti storicamente conquistati vengono fortemente messi in discussione.

È chiaro che episodi come quello del 30 pomeriggio al Muricello non si debbono ripetere e la vigilanza democratica non si deve abbassare, anche rispetto a fatti apparentemente “minori”; ma esemplificativi di una situazione in corso di deterioramento democratico, a cui occorre opporre un argine.