Matteo Salvini, come è ormai noto a tutti, basa il suo modo di far politica non tanto nel risolvere i problemi, quanto in quello di inventarsi dei nemici da dare in pasto a dei disperati che, non avendo altra prospettiva nella vita, si ritengono così appagati dal poter avere ogni giorno qualcuno di diverso da odiare.

Ma tanto Matteo Salvini è inflessibile con gli altri, altrettanto è indulgente con se stesso. Così, quando viene chiamato a render conto del suo operato davanti ai giudici si fa scudo del suo status di parlamentare per evitare i processi. Così, quando viene chiamato in Parlamento a render conto della sua attività di ministro nei rapporti con la Russia di Putin, Salvini fugge.

E come ha spiegato Matteo Salvini la sua fuga ai senatori che lo avevano chiamato a render conto sulle "presunte trattative tra esponenti del suo partito e personalità di nazionalità russa"?

In questo modo: "Non abbiamo chiesto né preso soldi da nessuno. Il resto è fantasia. La fantasia e i film di spionaggio di serie B… ognuno occupa il suo tempo come vuole. Io mi occupo di sicurezza vera, di problemi veri, immigrazione, mafia camorra. Di questo mi occupo, non di spionaggio.

Oggi in Parlamento mi accuseranno di essere un traditore, un venduto, un figlio di Putin. Io sono contento, perché siamo lavorando. I fenomeni della sinistra e del Partito democratico che accusano Salvini e il governo mi fanno tenerezza".


Per questo, a sostituire "capitan fuggiasco" nell'Aula del Senato, ad informare i parlamentari di quanto accaduto al Metropol, è venuto oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Naturalmente, non essendo il premier coinvolto direttamente nella vicenda, Conte poteva dire ben poco. Nel poco che ha detto, però, involontariamente ha confermato quanto Salvini sulla vicenda Savoini sia stato colpevolmente reticente.

Dei rapporti tra Lega e Russia Palazzo Chigi era informato in relazione alla visita di Salvini a Mosca del giorno 15, per la finale dei mondiali di calcio, e del giorno 16 luglio 2018, dove ha avuto incontri istituzionali con membri del Governo russo. Nella delegazione ufficiale dell'Italia era inserito anche il nome di Gianluca Savoini, pur non avendo quest'ultimo alcun incarico ufficiale nel Governo.

Per quanto riguarda la presenza di Savoini alla cena con Putin offerta da Conte a Villa Madama il 4 luglio 2019, questa era motivata dal fatto che Savoini era stato invitato al Forum del pomeriggio presso la Farnesina. Tutti i partecipanti al Forum erano poi stati invitati alla cena. La partecipazione di Savoini al Forum era stata richiesta dal leghista D'Amico, a cui Salvini ha affidato un'incarico ufficiale all'interno del Viminale.

La visita del 17 e 18 ottobre, quella in cui vi è stata la trattativa al Metropol e motivata per un incontro di Salvini con Confindustria Russia, è stata organizzata dal Viminale senza il coinvolgimento di Palazzo Chigi.


Conte, tra gli sberleffi dell'Aula, ha poi proseguito il suo intervento dichiarando che la politica del Governo italiano è sempre stata coerente, avendo come proprio riferimento l'Unione europea e la Nato, escludendo pertanto influenze di Paesi terzi come la Russia.

Inoltre, e in questo caso gli sberleffi dell'Aula sono aumentati, Conte ha detto che sul piano politico - naturalmente non è possibile entrare nel merito dell'inchiesta in corso da parte della magistratura - non ci sono elementi perché la sua fiducia in Salvini possa venir meno! Evidentemente il premier Conte non si informa oppure se lo fa non riesce evidentemente a capire ciò legge o ciò che ascolta come appare evidente dalle contraddizioni accertate da parte di Salvini sulla vicenda Lega - Russia.


Da sottolineare, infine, la presenza del Movimento 5 Stelle in Aula. Anzi, la non presenza dei senatori 5 Stelle nell'Aula del Senato che, prima che Conte parlasse sono usciti, mentre ai banchi è rimasto solo il capogruppo Stefano Patuanelli che nel suo intervento ha spiegato l'assenza dei suoi per sottolineare il loro imbarazzo dovuto al fatto che in Aula non doveva esserci Conte quanto Salvini, diretto interessato nella vicenda Lega - Russia.

In ogni caso, e questo Patuanelli lo ha voluto dire fin dall'inizio, il Movimento 5 Stelle non ha alcuna intenzione di far cadere il Governo in cui nutre fiducia, come nutre fiducia nella Lega e in Matteo Salvini... tanta è la paura, anzi il terrore, che Salvini decida di tornare alle urne.

Il capogruppo Pd al Senato, Marcucci, ha poi annucciato che il Partito Democratico presenterà una mozione di sfiducia nei confronti di Matteo Salvini.