La risposta alle debolezze sistemiche della chiesa in tema di abusi sono insufficienti ed il cardinale Marx presenta le sue dimissioni al Papa
L'arcivescovo di Monaco e Frisinga, il cardinale Reinhard Marx, ha pubblicato venerdì 4 giugno 2021 una lettera in cui comunica di aver presentato a papa Francesco le sue dimissioni. Al momento, il cardinale Marx rimarrà in carica in attesa delle decisioni del Pontifice. Questo il testo della lettera:
In data 21/05 2021 ho pregato il Santo Padre di accettare le mie dimissioni da arcivescovo di Monaco e Frisinga e confermato la mia disponibilità nelle sue decisioni. Papa Francesco mi ha ora comunicato, che questa lettera potrà essere pubblicata, e che potrò continuare a svolgere il mio servizio in qualità di arcivescovo finché il Santo Padre non avrà preso una decisione in merito.Nel corso degli ultimi mesi ho riflettuto ripetutamente alle eventuali dimissioni, mi sono interrogato e nella preghiera ho cercato di trovare nel dialogo spirituale, attraverso „il discernimento spirituale“, la giusta decisione da prendere. In questo gli eventi e le polemiche e discussioni delle ultime settimane hanno avuto un ruolo del tutto secondario.Negli ultimi anni mi sono state poste ripetutamente delle domande che mi hanno sempre accompagnato e tormentato. ... La crisi non riguarda unicamente l’ambito di un miglioramento necessario dell’amministrazione – indubbiamente anche questo – ma ancor più si tratta di una forma rinnovata della Chiesa e di vivere e proclamare la fede in un modo nuovo. Ed io mi sono posto la domanda: Cosa significa questo per te personalmente? ...I processi di rielaborazione richiesti e avviati nelle diverse diocesi a seguito dello studio MHG e successivamente in base ai protocolli d’intensa tra la Conferenza Episcopale Tedesca e l’incaricato indipendente in materia di abusi sessuali sui minori (UBSKM). L’esame dei fascicoli e le indagini in merito a possibili errori ed omissioni avvenuti in passato, così come l’individuazione dei singoli responsabili sono elementi irrinunciabili per l’elaborazione, ma non comprendono l’intero ambito del rinnovamento globale. Le indagini e le perizie finora disponibili hanno costantemente evidenziato che si tratta sia di ragioni „sistemiche“ che di rischi strutturali, i quali devono essere affrontati. Entrambi gli aspetti vanno considerati insieme. Per tale ragione mi sono impegnato nel progetto della via sinodale che riprende e approfondisce teologicamente anche i punte evidenziati dallo studio MHG. Questo percorso deve continuare! ...Sono un prete da 42 anni e vescovo da quasi 25 anni, quasi 20 dei quali sono stato Ordinario di una grande diocesi ed è ovvio per me che affronterò miei eventuali errori ed omissioni in casi individuali da verificare concretamente durante il mio mandato, casi che poi dovranno essere esaminati e valutati secondo criteri oggettivi. Tuttavia – così la penso io – non può bastare l’assunzione di responsabilità limitata soltanto alla verifica di errori legati al Diritto Canonico e a degli errori amministrativi e a delle omissioni emersi dai fascicoli. In quanto vescovo ho una „responsabilità istituzionale“ per tutte le azioni della Chiesa, anche per i suoi problemi istituzionali e per il suo fallimento in passato. E non ho io stesso contribuito, attraverso il mio comportamento a promuovere delle forme negative di clericalismo e la falsa preoccupazione per la reputazione dell’Istituzione Chiesa?Ma soprattutto: Lo sguardo sulle vittime di abuso sessuale è sempre stato davvero il Leitmotiv centrale? È soltanto dal 2002 e, in maniera più coerente dal 2010 che abbiamo adottato questo orientamento e sono accadute molto cose, ma non siamo ancora neanche lontanamente giunti all’obiettivo. Pertanto, la creazione della fondazione „Spes et Salus“ deve essere vista in questo contesto e la stessa dovrà contribuire a mettere al centro le preoccupazioni e i bisogni delle vittime.Con preoccupazione vedo che negli ultimi mesi si nota una tendenza ad escludere le cause sistemiche e i rischi oppure, diciamolo pure, quelle che sono le questioni teologiche fondamentali e ridurre l’elaborazione ad un semplice miglioramento dell’amministrazione.La richiesta relativa alle dimissioni è una mia decisione personale. Con tale richiesta vorrei sottolineare che sono pronto ad assumermi anche personalmente la responsabilità, non soltanto per gli errori personali, ma per l’Istituzione Chiesa la quale ho contribuito a formare e plasmare per decenni. Recentemente è stato affermato: „l’elaborazione deve far male.“ Questo passo non è facile per me. Mi piace essere prete e vescovo e spero di poter continuare a lavorare anche in futuro per la Chiesa. Il mio servizio per questa Chiesa e per le persone non termina qui. Tuttavia, per il bene di un nuovo e necessario inizio voglio assumermi la corresponsabilità per il passato.Credo che il „punto morto“, in cui ci troviamo attualmente, possa diventare un „punto di svolta“. È questa la mia speranza pasquale e questo è ciò per cui pregherò e lavorerò.
Così il vescovo Georg Batzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha commentato la lettera del cardinale Marx:
«È con grande rispetto che ricevo la notizia che il cardinale Reinhard Marx ha presentato le sue dimissioni al Santo Padre. Il cardinale Marx mi ha gentilmente informato di questo in anticipo.In qualità di presidente della Conferenza episcopale tedesca, il cardinale Marx ha svolto un lavoro pionieristico per la Chiesa in Germania e nel mondo. Nella Conferenza episcopale tedesca è uno dei pilastri portanti. È ancora indispensabile. Mi dispiace quindi che abbia deciso di fare questo passo.Allo stesso tempo apprendo di questa decisione con grande rispetto. Con il suo passo, il cardinale Marx vuole dare l'esempio e assumersi in prima persona la responsabilità istituzionale che la Chiesa deve assumersi in relazione ai casi di abuso sessuale e al suo insabbiamento. In effetti, i crimini hanno messo in luce debolezze sistemiche nella chiesa che richiedono anche risposte sistemiche. Una revisione puramente giuridica e modifiche amministrative non bastano. Il cardinale Marx vede la sua offerta di dimettersi dall'incarico come una risposta personale a questa situazione. Nonostante ciò, però, la Conferenza episcopale tedesca e le diocesi devono continuare ad adempiere alle proprie responsabilità per proseguire sulla strada intrapresa nel 2010 per affrontare i casi di abusi sessuali.Il Cammino sinodale è stato creato per cercare risposte sistemiche alla crisi. Le discussioni teologiche di base che determinano il Cammino sinodale sono quindi una parte essenziale e importante di questo processo.Posso capire la decisione del cardinale Marx. La sua offerta di dimissioni chiarisce che la Chiesa in Germania deve continuare il cammino sinodale iniziato. Lo stesso Papa Francesco sottolinea di volere la sinodalità e il cammino sinodale come distinzione per tutta la Chiesa».