Economia

Risparmiatori truffati dalle banche, un'altra promessa mancata dal Governo del cambiamento

L'Associazione Vittime del Salvabanche, a luglio 2018, annunciando un incontro al Ministero dell'Economia e delle Finanze insieme alle altre associazioni a tutela dei risparmiatori veneti, dichiarava:

"Più che suggerire modalità di ristoro domani andremo ad ascoltare quali sono le ipotesi, ma soprattutto quali risorse sono state individuate a favore dei risparmiatori sacrificati nell'altare delle crisi bancarie di questi anni.

Inutile, a nostro avviso parlare di paletti e restrizioni o dividerci tra associazioni riguardo le modalità di ristoro. Come Associazione Vittime del Salvabanche appoggeremo qualsiasi proposta che superi la trappola della dimostrazione della truffa, dal momento che tutti i risparmiatori rimasti intrappolati nella risoluzione delle 4 banche sono stati vittime di una mancata vigilanza e di bilanci truccati, oltre che dell'omessa informazione sulla rischiosità dell'investimento.

Occorre avere a questo punto il coraggio di fare una coraggiosa ma necessaria operazione di verità, che imponga l'accesso agli atti dei soggetti preposti alla vigilanza, fino adesso secretati, per una ricostruzione oggettiva di quello che è successo. Occorre aprire quei cassetti che, ne siamo certi, porteranno anche nell'immediato ad individuare i responsabili e di conseguenza le risorse da destinare alla platea degli aventi diritto."


Questo, invece, è quanto è stato loro concesso nella legge di bilancio 2019.

Nella "manovra del popolo" il "Governo del cambiamento" ha previsto un "fondo di ristoro" ai risparmiatori "truffati" dalle banche "aventi sede legale in Italia poste in liquidazione coatta amministrativa, dopo il 16 novembre 2015 e prima della data del 1 gennaio 2018".

"La misura del ristoro erogato - come è scritto nella legge di Bilancio - è pari al 30 per cento dell'importo onnicomprensivo riconosciuto o liquidato nelle sentenze o pronunce di cui al comma 1, entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro per ciascun risparmiatore, comprensivo di accessori di legge ove riconosciuti."


E questo, in base a quanto "ottenuto", il commento dell'Associazione Vittime del Salvabanche.

"Hanno preso un sacco di voti promettendo che avrebbero ridato a tutti, indistintamente, l'intero ammontare del loro investimento perduto, e finalmente, dopo mesi di chiacchiere e slogan, arriva la norma di legge del Governo M5S-Lega, sui rimborsi. Niente di diverso da quello che ha fatto e che ha detto il Pd. ...

Per gli obbligazionisti con rapporto negoziale diretto sia delle 4 banche che delle banche venete: praticamente non si è fatto nulla di nuovo perché si applicano semplicemente gli strumenti che aveva messo in piedi il vecchio governo... quelli esclusi dai rimborsi dal precedente governo, rimangono esclusi anche dal nuovo. ...

Questo contribuirà ad abbassare sensibilmente il valore del rimborso, ma non solo: accettando queste cifre rinunceranno automaticamente a qualunque altra pretesa di rimborso di quanto perso in seguito ai crack."

In base alla denuncia dell'associazione, anche l'attuale Governo del cambiamento conferma l'onere della prova da parte di chi è stato truffato e, a differenza di quanto strombazzato in campagna elettorale, la restituzione totale delle somme investite è un'altra promessa non mantenuta.


Sull'ennesima vicenda imbarazzante per 5 Stelle e Lega, entrambi accomunati dalle stesse dichiarazioni pre-voto, si è scagliata la propaganda del Partito Democratico.


Eppure il Governo fa finta di non capire le proteste di coloro che sono stati truffati per la terza volta - dalle banche, dal Pd e adesso dall'attuale Governo - con Di Maio che risponde alle critiche, in pratica, parlando d'altro:

"La cosa più odiosa fatta dal governo precedente è stato rifarsi sulla pelle dei risparmiatori per salvare i banchieri. Li hanno chiamati decreti salva banche e invece erano ammazza risparmiatori. Hanno pagato loro il prezzo degli errori di altri, che sono stati tutelati da chi prima governava l'Italia. Il MoVimento 5 Stelle è sempre stato dalla parte dei risparmiatori e in Aula mentre veniva approvato questo schifo abbiamo attaccato duramente il Pd che li aveva accoltellati a tradimento. Quando poi abbiamo redatto il contratto di governo abbiamo messo tra i punti più importanti il risarcimento della truffa che avevano subito e nella Manovra del Popolo abbiamo stanziato 1 miliardo e mezzo per loro. 15 volte di più se paragonato all'elemosina di 100 milioni del vecchio governo."

Ma si dimentica, che le promesse erano altre... proprio come accaduto con il Tap.

Autore Mario Falorni
Categoria Economia
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