L'immagine iconica di Jacques de Molay bruciato su ordini papali e regali. L'indimenticabile interpretazione di Silvio Orlando dell'Abate Bella e il suo tentativo di protosocialismo meridionale contro lo strapotere dei baroni.

Due immagini di una chiesa, opposte e speculari, forse entrambe vere. Ma nella storia viene messo in evidenza come studio solo il primo aspetto, quello legato alla repressione e fondamentalismo. Eppure, c'è tutta una storia segreta, nascosta, e per certi versi, curiosa, della religione di Pietro.

Appunto, il fattore della corrente progressista, e per così dire, "democratico dialogica" all'interno di questa struttura. San Tommaso d'Aquino e le scuole logico tomistiche. Le istanze rinascimentali di vari pensatori e papi, da Gerberto d'Aurillac allo stesso Giordano Bruno. I pontefici costruttori di arte e biblioteche. E infine, la kermesse dei cosiddetti religiosi illuministi del 1700.

E in questo aspetto poco conosciuto, ve ne un altro ancora più nascosto. Il clero meridionale nella sua fase di innesto con la grande corrente europea del secolo dei lumi. Non solo autori pluristudiati nelle scuole e università, dal Filangieri in poi. Ma tutto un sottobosco importantissimo, che testimonia della partecipazione al milieu culturale europeo e occidentale anche del tanto bistrattato in senso storiografico e filosofico Sud dei Sud: quello italiano.

E in questo libro, un altro tassello in esame di questo mondo tutto da scoprire. Localizzato per la maggior parte proprio nelle 2 grandi aree marginalizzate meridionali, il sud est apulo lucano e la Sicilia. A testimonianza di 2 cose: che l'Italia, sia del nord che del sud, è stata in passati lontani unita, interrelazionata e saldata al continente europeo così detto "occidentale civilizzato huntingtoniano". E che i fenomeni di progressismo, razionalismo, avanguardia del pensiero cattolico odierno affondano le loro radici nelle stesse fondamenta e dinamiche della loro struttura basilare.