I dati pubblicati dall'Istat sull'andamento del commercio estero con i Paesi al di fuori della comunità europea a marzo 2020, danno un'idea dell'impatto della pandemia sull'economia... si dovrebbe aggiungere italiana, ma l'andamento riguarderà seppure con percentuali diverse anche gran parte delle altre maggiori economie mondiali. Inutile aggiungere che il dato sulle importazioni è indicativa anche di quello che sarà l'andamento della produzione industriale nei prossimi mesi.


Il dato congiunturale indica una netta diminuzione, rispetto a febbraio, sia per le esportazioni (-13,9%) che per le importazioni (-12,4%). Nel primo caso la perdita è più accentuata tra i beni strumentali (-24,6%) e i beni di consumo durevoli (-21,8%), mentre nel secondo i cali di maggiore entità sono tra i beni di consumo durevoli (-26,2%), l'energia (-24,2%) e i beni strumentali (-14,1%).


Per quanto riguarda il trimestre gennaio-marzo, le esportazioni fanno registrare un -3,2%, mentre la diminuzione delle importazioni è del -4,1%.


Su base tendenziale, l'export è in calo del -12,7%, mentre l'import addirittura del -19,8%, con il raggruppamento dei prodotti del settore energia che fa regiustrare un -33,5%.


Il saldo commerciale a marzo 2020 è stimato pari a +5.213 milioni (era +4.699 milioni a marzo 2019). Diminuisce l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici (da +7.872 milioni per marzo 2019 a +7.202 milioni per marzo 2020).

A marzo 2020, per l'area extra Ue, al netto del Regno Unito, si stima che l'export diminuisca del -15,8% su base mensile e del -13,4% su base annua. Anche l'import registra ampie flessioni sia sul dato congiunturale (-13,4%) sia su quello tendenziale (-20,2%). Il saldo commerciale è pari a + 3.920 milioni (+3.405 milioni a marzo 2019).