Un'azienda che cita in tribunale l'appaltatore per non aver rispettato i termini di una gara... sembrerebbe un quadretto tutto all'italiana, ma in questo caso è targato Usa.
Blue Origin, l'azienda "spaziale" di Jeff Bezos, ha citato in giudizio la Nasa per aver deciso di assegnare il contratto per la realizzazione del lander che, nell'ambito del programma Artemis, dovrebbe contribuire alla colonizzazione della Luna da parte degli Stati Uniti alla concorrete SpaceX, l'azienda "spaziale" di Elon Musk. Un contratto da quasi 3 miliardi di dollari.
Blue Origin ha deciso di far causa alla Nasa perché la gara prevedeva inizialmente che vi fossero due diversi fornitori per la fornitura di due diversi lander da utilizzare sulla Luna, a partire dal 2024. La decisione, però, è stata rivista dalla Nasa a causa di una diminuzione del finanziamento inizialmente previsto.
Kathy Lueders, alla guida del programma di voli spaziali umani della NASA, ha ammesso che l'attuale budget dell'agenzia le impediva di selezionare contemporaneamente due aziende, a seguito della decisione del Congresso che ha drasticamente diminuito il budget iniziale. E per quanto riguarda la decisione di selezionare SpaceX, ha dichiarato che ha pesato il minor prezzo offerto ed il numero di missioni orbitali fin qui compiute dall'azienda di Musk.
A luglio, Bezos aveva proposto di coprire in parte i costi della missione Artemis finanziandola per almeno 2 miliardi di dollari, ma la Nasa aveva respinto l'offerta.
A supportare la decisione della Nasa, che dovrà rispondere in tribunale a Blue Origin il prossimo 12 ottobre, il Government Accountability Office (GAO), che ha dichiarato che l'agenzia spaziale Usa non ha "agito in modo improprio" nell'assegnare il contratto a una sola azienda. Nessun commento, finora, da parte di SpaceX.