Al NOI Techpark di Bolzano, campus che mette a disposizione infrastrutture e strumenti per integrare ricerca scientifica e investimenti per favorire lo sviluppo di iniziative che possano creare future opportunità economiche, è stato commesso quello che - per alcuni - è da considerarsi, più o meno, un abominio: su un pennone della sede di Bolzano è stata issata la bandiera arcobaleno... simbolo della pace.

Una provocazione, deve aver pensato il camerata Diego Salvadori, consigliere di maggioranza di Fratelli d'Italia al comune di Bolzano. Per questo motivo, ha pensato bene di esternare la sua indignazione condividendola via social con questa dichiarazione:

"Quando un ente pubblico decide di esporre un simbolo che è associato a specifiche battaglie politiche, trasforma uno spazio neutrale in uno spazio ideologicamente connotato. La bandiera arcobaleno, infatti, è un simbolo di movimenti e agende politiche che toccano temi educativi, sociali e culturali divisivi quanto inaccettabili".

Già tale affermazione lascia più che perplessi, visto che la bandiera arcobaleno è la bandiera della pace. Quindi per il camerata Salvadori la pace è da considerarsi inaccettabile?

Ma il peggio deve ancora venire. Come chiosa all'assurdità detta in precedenza il consigliere di Fratelli d'Italia ha pure postato la seguente citazione:

"La bandiera non segue il popolo, è il popolo che deve seguire la bandiera". 

Naturalmente, d'istinto, uno può dire... che c... diamine avrà voluto dire? Che cosa significa in questo contesto? La domanda resta senza risposta. Però, il camerata del Tirolo meridionale, l'ha riportata per poi citarne l'autore: Joseph Goebbels, ministro della propaganda del Terzo Reich.

In fondo, che c'è da meravigliarsi? Due diverse inchieste giornalistiche hanno certificato che membri di Fratelli d'Italia e del suo movimento giovanile si dichiarano nazifascisti! Ma non lo fanno apertamente, non alla luce del sole... sono nazifascisti timidi.

Invece, il camerata Diego Salvadori non ha nulla da nascondere!

Naturalmente, la faccenda non poteva passare inosservata e dopo l'indignazione generale è dovuto intervenire il neo-sindaco di destra, Claudio Corrarati, con il seguente comunicato:

Il Sindaco di Bolzano, Claudio Corrarati, condanna con assoluta fermezza quanto pubblicato dal Consigliere comunale Diego Salvadori (Fratelli d’Italia) sulla propria pagina FB: un post inaccettabile che, richiamando il nome di Joseph Goebbels, braccio destro di Hitler, veicola un messaggio che offende profondamente i valori della democrazia e della convivenza civile.“Rigetto senza esitazione quanto affermato. È moralmente inaccettabile. Appena appresa la notizia della pubblicazione, ho chiesto la rimozione immediata del post e ho convocato il consigliere Salvadori per un incontro urgente.”Il Sindaco Corrarati ripudia nella maniera più assoluta ogni riferimento – diretto o indiretto – a ideologie che negano la dignità umana, promuovono odio, razzismo, discriminazione sistemica o evocano le pagine più tragiche del Novecento.“Anche in campagna elettorale ancor prima di diventare Sindaco ho sempre affermato con chiarezza che vanno escluse in modo totale e categorico rivendicazioni, citazioni o riferimenti riconducibili alle pagine più nere della nostra storia. Non ci può essere alcuna ambiguità su questo”.Il Sindaco ha inoltre chiesto al consigliere Salvadori di presentare pubbliche scuse e ad attivare ogni percorso utile per riparare al danno arrecato da un post profondamente lesivo dei principi democratici.“Chi rappresenta le istituzioni ha il dovere di rispettare i valori fondanti della nostra Costituzione. All’interno del Consiglio comunale di Bolzano non può esserci spazio – e non sarà mai tollerata – alcuna posizione che anche solo lontanamente richiami l’ideologia nazista.”Il Sindaco sarà garante con ogni mezzo affinché questo non accada e non si ripeta. La comunità di Bolzano ha il diritto di riconoscersi in un’istituzione che difende i diritti fondamentali, la memoria storica e i principi di inclusione, rispetto e dignità per tutti.

Non poteva essere da meno il partito della (post) camerata Meloni, che dopo essersi fatta in quattro per farsi credere una "conservatrice", nonostante tutto, non può permettersi che il suo partito venga "smascherato" d aun conksigliere comunale qualunque.

Ecco così che è dovuto intervenire anche il coordinatore regionale di Fratelli D'Italia del Trentino-Alto Adige, il (post) camerata Alessandro Urzì, per prendere le distanze dalle parole del compagno di partito:

"Nella mia funzione di coordinatore regionale di Fratelli d'Italia del Trentino Alto Adige a seguito della pubblicazione del post poi rimosso del consigliere Salvadori ho attivato nella giornata odierna, anche nei confronti della comunità militante e della dirigenza provinciale, tutti i passaggi per assumere e ribadire la più chiara posizione di distanziamento del partito dai contenuti e dalle modalità di comunicazione usati dal consigliere in forma personale non condivisa con nessun organo del partito.Ho riscontrato l'unanime adesione interna alla presa di distanza ufficiale del partito e al ripudio di ogni richiamo a personalità orribilmente compromesse con la storia per le loro immorali e criminalità condotte. Non ci deve essere e non ci sarà mai ambiguità nel rapporto di Fratelli d'Italia con le memorie più dolorose della storia recente italiana ed europea. Nessuna ambiguità è ammessa e questo è un punto fermo irrinunciabile a presidio dei valori costituzionali a cui il partito si richiama nella sua quotidiana responsabile azione di governo ad ogni livello".

A questo punto, il camerata Salvadori è dovuto nuovamente ricorrere ad una bandiera, questa volta bianca, per annunciare la resa:

"Prendo atto della decisione dei massimi organi di partito di verificare la mia posizione in merito al post social per il quale mi sono reso conto di aver offeso la sensibilità di molti.Sono pronto ad assumermi le mie responsabilità per ciò che è successo, autosospendendomi da questo momento da tutti i miei incarichi in Fratelli d'Italia fino a decisione dei Probiviri. Per gli stessi motivi ho scelto di sospendere anche i miei account social.Ripudio con fermezza il nazismo come il fascismo: sono quanto di più lontano ci sia dal mio pensiero politico e personale. Mi assumo tutte le responsabilità per la citazione assolutamente inopportuna e mi scuso ancora una volta con chiunque si sia sentito ferito nella propria sensibilità".

Un altro caso, l'ennesimo in Fratelli d'Italia, di presa di coscienza tardiva, che arriva dopo che ciò che si cercava di nascondere è divenuto di dominio pubblico.