Dal dinamismo alla crisi... comunque vada a finire la guerra in Ucraina l'impatto negativo almeno per l'economia italiana è certo. Lo fa notare l'Istat nella nota mensile di febbraio sull'andamento dell'economia in Italia.
"Le prospettive per l'economia italiana a inizio anno mostravano un quadro favorevole. A febbraio, la fiducia dei consumatori, su livelli storicamente elevati, aveva segnato moderate correzioni, con la componente clima futuro ancora in deciso aumento. Nello stesso mese, anche la fiducia delle imprese, era cresciuta dopo il forte calo di gennaio, in particolare nelle costruzioni e nei servizi di mercato.Le forti tensioni geopolitiche hanno modificato sostanzialmente il quadro internazionale e la possibile evoluzione dell'economia italiana. La quantificazione puntuale degli effetti sulle prospettive economiche italiane della crisi geopolitica internazionale è estremamente difficile e legata all'ampia incertezza riguardante gli esiti del conflitto, per cui necessiterà di ulteriori analisi e aggiornamenti.Una prima valutazione degli effetti dello shock dei prezzi energetici, stimata con il modello macroeconomico MeMo-It dell'Istat, mostra che, a parità di altre condizioni, il Pil italiano risulterebbe inferiore di 0,7 punti percentuali rispetto a quello stimato in uno scenario base in qui le quotazioni dei beni energetici rimanessero sui livelli di inizio anno.L'attività economica verrebbe condizionata negativamente dal più basso livello dei consumi delle famiglie che si accompagnerebbe a una riduzione della propensione al risparmio. Rispetto allo scenario base risulterebbe più bassa sia l'occupazione, sia il saldo della bilancia di beni e servizi misurato in percentuale di Pil".