Prima di ogni altra cosa va detto che il biglietto di andata e ritorno non è proprio alla portata di tutti, visto che costerà 58 milioni di dollari. E dopo il viaggio non bisogna neppure dimenticare i costi di alloggio: 35mila dollari a notte per circa 30 giorni.

Quindi, si tratta di una vacanza che in pochi potranno permettersi quella sulla Stazione Spaziale Internazionale che dal prossimo anno sarà aperta anche ai "turisti". Non tanti, per la verità, e non solo a causa dei costi.

Infatti, inizialmente se saranno ammessi solo due all'anno che, oltretutto, dovranno soddisfare gli stessi standard medici e le procedure di formazione e certificazione dei altri membri dell'equipaggio.

Questo è quanto ha annunciato oggi Jeff DeWitt, direttore finanziario della Nasa.

Umberto Guidoni, primo astronauta europeo sulla Stazione Spaziale Internazionale, in una dichiarazione rilasciata all'Agenzia Sir ha spiegato che la decisione "è figlia del desiderio dell'agenzia di riaprire la sua corsa verso la Luna, che prevede un gravoso investimento di denaro, e quindi i fondi privati hanno un loro peso specifico nell'economia della missione.

Già da anni – ha proseguito Guidoni – i rifornimenti della Stazione spaziale vengono effettuati da privati e non è nuova la notizia di astronauti che viaggiano in capsule private.

Non molto tempo fa, l'Agenzia spaziale russa consentì a sette privati di diventare dei turisti astronauti pagando una somma equivalente a 20 milioni di dollari.

La Nasa si è allineata a un modello già esistente, anche in virtù delle prossime missioni che in cinque anni riporteranno l'uomo sulla Luna e, si spera entro i prossimi venti, su Marte".