Il mondo dei puff. L'inchiesta di Report
IN BREVE
Due puntate della trasmissione Report in onda su Rai 3 per portare nuovamente nell'occhio del ciclone il tema sigaretta elettronica con particolare attenzione verso le puff conosciute anche come sigarette elettroniche usa e getta.
L'inchiesta ha affrontato vari temi, servendosi anche della collaborazione di istituti autorevoli come il Mario Negri di Milano.
I temi principali sono stati :
- L'attrattiva verso i giovani, centro nevralgico dell'inchiesta
- Gli aromi, identificati come potenziale causa di attrattiva ed elevato consumo
- Il grado di dipendenza che tali dispositivi possono dare
- La tossicità del vapore inalato
- Lo smaltimento
USA E GETTA e GIOVANI
Il tema è assai complesso e spesso viene banalizzato, nonostante sia doverosa l'attenzione verso la salute dei più giovani.
E' emerso che, essendo semplice reperire tali dispositivi ed essendo questi caratterizzati da un design accattivante ed aromi gradevoli per un pubblico giovanile, oggi sono largamente diffusi.
Non si è prestata però attenzione riguardo il fatto che le sigarette elettroniche usa e getta, per legge, non è possibile venderle ai minori di anni 18 e durante l'inchiesta è emersa una larga diffusione tra questi... La colpa è da attribuire a tali dispositivi od a il fatto che la legge non viene fatta rispettare? Le famiglie che ruolo dovrebbero avere? In mano ai ragazzi sono comparsi dispositivi illegali, oltre il 2% (o 20 mgl/ml) di concentrazione di nicotina ed oltre i 2 ml di liquido contenuto, in modo da garantire maggiore soddisfazione ed autonomia...
GLI AROMI
Se la TPD è la norma europea, recepita anche dallo stato italiano, per i liquidi pronti, gli aromi dovrebbero seguire il regolamento europeo 1272/2008 CLP, relativo all'etichettatura ed alla formulazione delle schede di sicurezza. L'ECHA, ente europeo addetto al recepimento e pubblicazione delle classificazioni delle sostanze, rilascia per questi un numero di CAS, identificativo univoco della sostanza.
Ora nasce spontanea una domanda. Essendo le puff importate da stati di oltre oceano, c'è da chiedersi a quali verifiche o classificazioni siano sottoposti gli aromi od i liquidi contenuti in tali prodotti. Soprattutto ciò che ci sarebbe da domandarsi è come mai questi siano commercializzati e venduti anche nelle tabaccherie con tanto di marchio del monopolio di stato...
LA DIPENDENZA
Quando si parla di dipendenza pare venga omesso o riportato in modo errato il paragone con le "dirette concorrenti" delle puff, ovvero le sigarette tradizionali.
L'Istituto Superiore di Sanità lamenta spesso della mancanza di studi riguardo il vaping. Ciononostante oggi si paragonano erroneamente numero di sigarette fumate e quantità di liquido per sigaretta elettronica.
Tra le ragioni fondamentali possiamo trovare la non distinzione tra nicotina a base libera e nicotina in sali, tra nicotina combusta e nicotina vaporizzata... Come l'errato paragone riguardo l'equivalenza con le sigarette fumate.
Una classica sigaretta contiene in media 10 mg di nicotina, che per 20 sigarette, otteniamo un totale medio di 200 mg.
Una sigaretta elettronica usa e getta , regolarmente venduta in Italia, contiene 20 mg/ml di concentrazione di nicotina in sali per 2 ml di liquido. Ciò corrisponde ad un totale di 40 mg di nicotina.
Già da qui si evince la non corrispondenza tra puff (legale) e pacchetto di sigarette.
Se non dovesse essere sufficiente, possiamo anche appellarci all'estratto di uno dei tanti studi, dove viene dimostrato come l'assorbimento della nicotina proveniente dalla combustione del tabacco di una sigaretta sia nettamente superiore rispetto a quella vaporizzata.
LA TOSSICITA'
Durante la trasmissione è stato evidenziato il fatto che il Ministero della Salute ad oggi non abbia ancora definito dei limiti riguardo al contenuto di metalli pesanti nei vapori emessi dai dispositivi per il fumo elettronico.
C'è però da chiedersi per quale motivo ci si sia rivolti all'Istituto Mario Negri per eseguire delle analisi empiriche, trascurando le passate implicazioni di Silvio Garattini (ex presidente dell'istituto).
Centri come il CoEHAR stanno portando avanti progetti quali il Replica, atto a validare con innovativi metodi i principali studi in tema riduzione del danno e sigaretta elettronica. Tra gli scopi vi è proprio quello di definire degli standard di analisi e valutazione.
Perché non interpellare chi si occupa di riduzione del danno da oltre un decennio e scomodare invece chi apparentemente conosce poco o nulla riguardo il tema?
A dimostrazione il metro di misura preso. Il litro d'acqua...
LO SMALTIMENTO
Ancora una volta le aziende si sono dimostrate totalmente e quasi completamente impreparate a tale proposito. In effetti smaltire tali oggetti oggi è tutt'altro che semplice e dispendioso. Sicuramente chi li commercializza e promuove a questo non aveva pensato. Ma non soltanto a questo ci sarebbe da dire,,,
PER CONCLUDERE...
La pessima figura fatta dal presidente di Anafe e da alcuni dei principali rivenditori o rappresentati coinvolti evidenzia come il settore necessiti di chiari leader e di maggiore competenza. Metalli pesanti o meno spesso pare ci si dimentichi lo scopo del prodotto. La riduzione dei rischi correlati al fumo, confondendola spesso con marketing e personali interessi...