Mercoledì si è tenuto il dibattito tra i due candidati al ballottaggio per le presidenziali francesi, che si terranno domenica prossima. Chi è andato meglio tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen? 

Rispetto a cinque anni fa, anche allora i due si sfidarono al ballottaggio, la candidata dell'estrema destra è apparsa molto più credibile, ma non tanto quanto le sarebbe servito per prevalere sul suo avversario e recuperare quel distacco da Macron che i sondaggisti quantificano fino ad arrivare anche a 10 punti.

Quindi, Macron ha vinto, ma non ha stravinto come è normale che sia dopo una prima esperienza di governo, dove anche la pandemia, tuttora presente e non solo in Francia, ha inciso pesantemente sull'economia e sulle tasche dei francesi. 

La Le Pen è apparsa poco credibile sulla politica internazionale, sui futuri rapporti della "sua" Francia con l'Ue, la Nato... oltre alle imbarazzanti relazioni con Putin e le sue banche, senza poi dimenticare che per lei  le sanzioni attuali nei confronti della Russia dovrebbero essere riviste, se non addirittura ritirate. 

Ed anche la faccenda del divieto del velo islamico, tanto cara agli estremisti di destra, si è rivelata un mezzo boomerang durante il dibattito, con Macron che ne ha fatto notare l'evidente inapplicabilità, con i poliziotti francesi impegnati a correr dietro alle donne che lo avrebbero comunque indossato. 

Però, il dato più interessante è forse quello che al dibattito hanno assistito molte meno persone rispetto al 2017. E questo potrebbe anticipare una minore affluenza di elettori al ballottaggio. 

Per alcuni i voti della sinistra, definita estrema, di Melenchon (che ha mancato di pochissimo l'approdo al ballottaggio) potrebbero andare alla Le Pen, non certo per una questione ideologica, ma per una questione di semplice convenienza economica, perché le promesse della sfidante sarebbero più allettanti per le tasche dei francesi.

Ma non sono in molti a crederlo. Perché, semplicemente, la maggior parte degli elettori di Melenchon non andrà a votare. Lo farà però tra un paio di mesi, alle legislative, per eleggere i membri dell'Assemblea Nazionale. In quell'occasione, la sinistra di Melenchon potrebbe ottenere la maggioranza e, in tal modo, diventare determinante per indirizzare le politiche di  Macron. 

Pertanto, le presidenziali francesi, più che tra qualche giorno, si decideranno invece il prossimo giugno.