“Solo gli occhi aperti possono scoprire che l'Universo è il libro della più alta Verità.” Cit. Rumi

Questa breve ma interessante citazione apre un mondo per quanto concerne l’argomento, e probabilmente non basterebbero nemmeno 10 articoli per trattarlo come si deve.

L’umanità ha subito, oserei dire plasmato, nel corso dei Millenni l’influenza da parte della Chiesa.

Le varie dottrine religiose sono diventate parte integrante della nostra cultura e, per quanto uno provi a discostarsi, è difficile non rimanere condizionato dalla Chiesa, che fino al giorno d’oggi possiede un potere non irrilevante. 

La maggior parte dei Credenti affida letteralmente la propria vita a un Dio, considerato un punto di riferimento, uno spiraglio verso la luce, un risollevamento da tutti i mali, un miraggio

Se d’un lato è vero questo, d’altro canto ci sono pure i più scettici sull’argomento. Il pensiero comune di questi ultimi è la mancanza di prove sull’esistenza del Creatore, ed effettivamente, come ci ricorda anche il nostro Testo Sacro, l’unico modo per poter lodare Dio è attraverso la Fede, attraverso i miracoli. 

Ma per molti credere non è sufficiente, ed è qui che subentra la scienza, provando a dare una spiegazione razionale sui vari fenomeni avvenenti in natura, a partire dall’origine dell’Universo. Secondo le Sacre Scritture, Dio, un essere supremo che non ha nè inizio nè fine, diede origine a tutto. Per quello che sto per trattare è fondamentale tenere a mente questo concetto: ovvero quello dell’Eternità.

Chiunque stia leggendo questo articolo avrà sicuramente sentito nominare una delle più famose teorie circa la nascita del Cosmo: il Big Bang.  

A seguito di ulteriori studi sono sempre più numerose le conferme di un Universo in continua espansione, di migliaia di km/s.

Ragionandoci le due teorie sono collegate, perché se l’Universo risulta essere in espansione, se provassimo a tornare indietro nel tempo arriveremmo a una minuscola sfera condensata di materia, che andò poi a portare alla famosa esplosione. 

Ammettendo perciò che l’Universo abbia un origine, ciò ci porta automaticamente a credere che qualcosa abbia scatenato la formazione di molecole iniziali. 

Questo concetto è perfettamente esprimibile attraverso il Primo Principio della Termodinamica, secondo cui un corpo mantiene il suo stato di quiete finché non agisce una forza che ne va a perturbare il suo equilibrio.  

Poco più sopra avevo parlato di Dio e della sua eterna natura e, considerando che l’Universo non si può definire privo di inizio in quanto lo si è ampiamente dimostrato, la spiegazione più plausibile è che quel qualcosa di eterno che ha generato l’Universo sia proprio il Creatore stesso.

Per i non Credenti e affidatari della scienza questa teoria può non essere pienamente considerata, ma provandoci a ragionare su, ha un senso logico.

 
Alla base della vita esiste sicuramente un qualcosa di indefinito e infinito che ha dato origine alle cose. Ho citato più volte in questo articolo il fatto che il Cosmo è stato generato da un qualcosa, un qualcosa oserei dire di inspiegabile, che va oltre le nostre conoscenze teoriche, oltre tutto. 
E se dovessimo per scrupolo ammettere che l’Universo sia stato generato da un qualcosa di finito, dovremmo porci un ulteriore domanda: cosa ha generato ciò che ha scatenato la nascita del Cosmo?

La risposta sarebbe sempre la stessa, si entrerebbe in un loop interminabile, senza nel frattempo riuscire a fornire un riscontro concreto e plausibile.

Nella nostra memoria collettiva, Dio è riconosciuto come colui che si è fatto uomo, colui che ha compiuto mirabilie, che salvò l’Umanità.

Indipendentemente dal caso che uno possa credere o no ai contenuti dei Testi Sacri, un qualcosa di eterno che ha effettivamente creato l’Universo c’è, ed è un dato di fatto.

Sta a noi scegliere come meglio rappresentarlo, sforzandoci di cercare quella razionalità che ha permesso di far avanzare i progressi scientifici, che  ci hanno portato attualmente alla scoperta di alcuni tra i più grandi misteri della vita. 


BELLE CARNI DEL COSMO...
di Girolamo Comi (1890-1968)


Belle carni del cosmo tutte orlate
d'una nativa e fatale armonia,
e luci della voce che dorate

le curve degli spazi e degli istanti
d'una profonda e continua magia,
onde del verbo cariche di canti

e d'inni antichi in cui si svela il fiato
del mistero che governa il creato,
oscuri scambi di semi contrari,
in voi matura lentamente il tersorespiro dello spirito universo.