"Dopo 52 anni è tempo per gli Stati Uniti di riconoscere formalmente la sovranità di Israele sulle alture del Golan, un fattore di importanza critica e strategica per la sicurezza dello Stato di Israele e la stabilità nella Regione".

Quella espressa in precedenza, in tempi normali, potrebbe essere tranquillamente catalogata come una battuta di spirito o come l'affermazione di un pazzo. Però, dato che quelli in cui viviamo non sono tempi normali, allora bisogna considerare anche un'altra ipotesi... che a pronunciare quella frase sia stato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Ed infatti, è proprio così.


Pochi giorni fa Lindsey Graham, senatore americano del partito repubblicano era stato in Israele e, accompagnato dal premier israeliano Netanyahu e dall'ambasciatore Usa David Friedman, aveva visitato l'area del Golan occupata dagli israeliani, dichiarando che a breve avrebbe impegnato il Senato degli Stati Uniti in un voto per riconoscere quella regione come appartenente di diritto ad Israele.

Le alture del Golan sono oggetto di una contesa internazionale tra Israele e Siria, dopo che lo Stato ebraico occupò circa due terzi della regione nel corso della Guerra dei Sei Giorni nel 1967. Da allora, a parte alcune minime variazioni, Israele governa quell'area, dove ha iniziato anche a costruire insediamenti di coloni.

In base al censimento più recente, nell'area risiedono circa 20mila drusi, oltre 15mila ebrei e 2mila arabi. Inoltre, nel Golan sono posizionati oltre un migliaio di militari delle forze di pace delle Nazioni Unite.

La dichiarazione di Trump è da considerarsi uno spot elettorale per risollevare le sorti di Netanyahu, in difficoltà sia nei sondaggi che sul fronte giudiziario. Ed il premier israeliano ha subito colto la palla al balzo, dichiarando: "In un'epoca in cui l'Iran cerca di utilizzare la Siria come base per distruggere Israele, il presidente Trump, con audacia, riconosce la sovranità israeliana sulle alture del Golan. Un grazie al presidente Trump!"

Ma la Siria di Assad ha già dichiarato di essere decisamente contraria all'iniziativa americana.