Brugnaro: "Tu non mi ascolti. Non hai capito, tu non capisci un c… Mi stanno domandando anche a me che tu domandi soldi. Tu non ti rendi conto rischi troppo… tu non mi stai ascoltando".Brugnaro: "Dicono a me 'mi domanda soldi' (…). Però ti dico… se io ti dico di stare attento ti devi controllare, ci sono diversi discorsi che stanno male…"
Boraso: "Cambio anche il telefono".
Brugnaro: "Ma non è il telefono… ti hanno messo gli occhi addosso. Sta attento a 'ste robe qua".
Le parole precedenti sono il resoconto di una delle intercettazioni dell'inchiesta della Procura di Venezia che ieri ha portato agli arresti per presunta corruzione l'assessore alla mobilità del Comune del capoluogo veneto, Renato Boraso. La conversazione telefonica con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro risale al 17 marzo del 2023 ed è stata riportata dal Corriere, che colloca il dialogo in relazione all'operazione Park 4.0: parcheggio nei pressi dell'aeroporto Marco Polo. Per tale opera Boraso avrebbe incassato 80 mila euro dall'imprenditore Nievo Benetazzo in cambio di una modifica al piano regolatore e per aver spinto per la sua realizzazione.
Anche il sindaco e leader di Coraggio Italia, Luigi Brugnaro, è coinvolto nell'inchiesta, ma unicamente come indagato, per la vendita dell'area dei Pili, di sua proprietà, all’imprenditore Chiat Kwong Ching.
Al di là delle considerazioni di carattere giudiziario che spettano agli inquirenti, le parole di Brugnaro lasciano più di un dubbio sul suo modo di operare come amministratore pubblico e sull'etica a supporto del suo modo di far politica: se un tuo amministratore ti confessa - in pratica - di farsi corrompere, perché non dirgli che con la "cosa pubblica" tu non hai più nulla a che fare... finché sono io gestirla?
Oggi a Mestre, si è tenuto un vertice delle forze di maggioranza che sostengono l'amministrazione Brugnaro (Fi, Fdi, Lega, Lista Brugnaro). Al termine dell'incontro, il sindaco ha confermato l'intenzione di voler proseguire il suo mandato . (fonte Ansa)