Nella mattinata di sabato a Dacca, capitale del Bangladesh, un commando di forze speciali ha messo fine, dopo dieci ore, alla presa di ostaggi da parte di militanti islamici, uccidendo sei attentatori e salvando 13 persone. 20 gli ostaggi uccisi, fra cui ci sono molto probabilmente anche degli italiani.

Secondo fonti della polizia locale, alle 20 e 45 (altri indicano le 21 e 20) di venerdì un gruppo di sette uomini armati, al grido di "Allahu Akbar" (Allah è grande) è entrato, sparando e facendo esplodere delle bombe, nel ristorante Holey Artisan Bakery, nel quartiere diplomatico di Dacca, non molto distante dall'ambasciata italiana.

Gli assalitori si sono barricati all'interno del locale, prendendo in ostaggio 35 persone, fra cui venti stranieri.

Il commando di cento uomini delle forze speciali bengalesi è penetrato nel ristorante alle 7 e 40 (ora locale). L'intera operazione non è durata più di 12-13 minuti, anche se fuori dal ristorante si sono uditi spari ed esplosioni per oltre 40 minuti. Immagini televisive hanno mostrato molti uomini delle forze di intervento portati via dal luogo dello scontro con il volto e le uniformi insanguinate.

Nessuna conferma ufficiale ancora dalla Farnesina sulla presenza di italiani fra le vittime. Italiani erano certamente presenti all'interno del locale al momento dell'irruzione. La notizia è stata confermata dall'ambasciatore italiano a Dacca, Mario Palma. Uno di loro, Gianni Boschetti, che è riuscito a fuggire, ha riferito della presenza di altri nove connazionali: oltre alla moglie che era con lui, altri sette o otto sedevano ad un tavolo vicino.

Lo Stato Islamico ha rivendicato l'azione terroristica attraverso un comunicato diffuso dall'agenzia di stampa Amaq.

In Bangladesh, stato a maggioranza islamica, erano fino ad oggi 40 le persone uccise da militanti islamisti dal 2013. Le vittime erano soprattutto blogger dichiaratisi atei, appartenenti a minoranze religiose e attivisti omosessuali.

Le uccisioni sono state rivendicate da un gruppo locale legato ad Al-Quaida e dall'Isis. In particolare, quest'ultimo ne ha rivendicate 18, dirette in prevalenza contro minoranze religiose, fra cui Cristiani, Buddisti e Hindu.

Il timore di molti analisti è che il Bangladesh, paese finora considerato moderato, sia finito nella morsa di un'ondata di violenza gestita da forze terroristiche sovranazionali, contrariamente a quanto finora sostenuto dal governo, che insiste nell'attribuire la responsabilità a gruppi di militanti locali.